ROSAPiazza Garibaldi si è accesa di rosa sabato scorso, 3 ottobre, e lo rimarrà fino a sabato 31 ottobre compreso. L’iniziativa rientra nell’ambito della campagna nazionale “Nastro Rosa” promossa da LILT (la Lega Italiana per la Lotta ai Tumori) e dalle Aziende sanitarie con la collaborazione delle Amministrazioni comunali per sensibilizzare la cittadinanza sull’importanza della prevenzione dei tumori che colpiscono le donne.

“I programmi di screening per la prevenzione del tumore del collo dell’utero e la diagnosi precoce del tumore della mammella – afferma l’Assessore alle pari Opportunità del Comune di Sassuolo Claudia Severi – vanno considerati nel più generale obiettivo di salute della donna, semplici accorgimenti che, però, possono salvare la vita: il pap-test, per le donne nella fascia d’età tra i 25 e i 64 anni, è utile per la diagnosi precoce del tumore del collo dell’utero; mentre la mammografia per le donne nella fascia d’età tra i 50 e i 69 anni è utile per la diagnosi precoce del tumore della mammella. I tumori, infatti, sono ancora oggi una causa rilevante di sofferenza e di morte. In Emilia -Romagna, ogni anno – prosegue Claudia Severi – muoiono circa 6000 donne per tumore, di queste quasi mille per il tumore della mammella, circa 70 per il tumore del collo dell’utero. La diagnosi precoce e le più efficaci terapie stanno però migliorando la situazione: ad esempio, in Emilia-Romagna 87 donne su cento che si ammalano di tumore alla mammella dopo cinque anni sono ancora in vita. Per questo motivo è importantissimo sottoporsi ad uno screening anche se non si accusano sintomi o si è convinte di essere totalmente sane: l’Azienda USL, Azienda Ospedaliero – Universitaria Policlinico di Modena,la LILT di Modena, l’associazione “Il cesto di ciliege”, in collaborazione con le Ausl e i comuni, hanno promosso diversi programmi di sensibilizzazione allo screening gratuito per la prevenzione del tumore del collo dell’utero e del tumore della mammella, proponendo controlli programmati alle donne nelle fasce d’età (rispettivamente 25-64 e 50-69) in cui il rischio di ammalarsi di questi tumori è più elevato e più elevata è anche la possibilità di diagnosi precoce e di più efficaci cure”.