rianimazione cardiacaL’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia inserirà, primo Ateneo italiano, corsi di rianimazione cardiopolmonare e defibrillazione precoce (corsi Bls e Bls-D), nei curricula di tutti i corsi di laurea sanitari, a partire dall’anno accademico 2009-2010.

Questo importante risultato è stato ottenuto grazie al protocollo d’intesa tra Ateneo e Associazione “Gli Amici del Cuore” che fornirà attrezzature – manichini e simulatori – utili a realizzare i corsi. Dal canto suo, l’Azienda Ospedaliero – Universitaria Policlinico di Modena metterà a disposizione i propri professionisti per il corso. “Questo accordo potrà sanare un evidente paradosso: quello che vedeva medici e paramedici a volte in difficoltà nel praticare le basilari tecniche salvavita perché a tutt’oggi non valorizzate adeguatamente nel loro percorso formativo”. Commenta il prof. Giovanni Spinella, Presidente degli Amici del Cuore. “L’orientamento sarà quello di rendere queste attività obbligatorie per il futuro. Per questo anno accademico, la partecipazione ai corsi costituirà credito di credito di attività elettiva o integrativa”. Aggiunge la prof.ssa Gabriella Aggazzotti, Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia.

BLS, acronimo di Basic life support (supporto vitale di base) e BLS-D, Basic life support and defibrillation (supporto vitale di base e defibrillazione) sono metodiche di intervento che permettono l’assistenza e la rianimazione cardio-polmonare di base, tramite tecniche di massaggio cardiaco, ventilazione con pallone ambu (il dispositivo che funziona come un piccolo mantice, permettendo di irrorare l’ossigeno senza contatto bocca a bocca), disostruzione delle vie aeree da corpo estraneo, posizionamento del paziente e utilizzo del defibrillatore semiautomatico.

L’arresto cardiaco miete ogni anno, nella sola provincia modenese, oltre 600 vittime (quasi 60 mila in tutta Italia). L’arma più efficacie che abbiamo contro di essa è determinata dalla celerità di intervento: “Nessuna ambulanza riuscirà mai a raggiungere una persona colta da arresto cardio-respiratorio, entro i cinque minuti che permetterebbero di salvarla. Ogni ulteriore minuto trascorso corrisponde a una riduzione del 10% delle probabilità di sopravvivenza. Per questo Amici del Cuore in questi anni ha promosso la formazione a tappeto, nelle scuole e nei luoghi pubblici, su questa metodica, con l’istallazione dei defibrillatori in supermercati e altri luoghi ad ampia affluenza di pubblico e ha lavorato, assieme alle associazioni del CONACUORE per ottenere la promulgazione della Legge 120/2001 che autorizza l’autosoccorso, normativa che costituisce un importante punto di partenza anche se necessita di qualche correttivo”. Conclude Spinella.

Questi successi nella promozione della cultura dell’autosoccorso, avevano il loro tallone di Achille nell’assenza di specifici corsi di rianimazione cardio-polmonari proprio nei luoghi, le Università, dove si formano i nuovi medici. L’accordo tra Ateneo e Amici del Cuore, quindi va nella direzione di superare questa incongruenza e colloca l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia all’avanguardia in questo campo. “Questa attività formativa – commenta il Rettore prof. Aldo Tomasi – si affianca ad un’altra iniziativa già adottata dal nostro Ateneo per l’inserimento nei curricula dell’insegnamento e pratica nella medicina generale di base, confermando l’attenzione che il nostro Ateneo presta alla qualificazione responsabile dei suoi studenti fornendo loro anche competenze ed abilità immediatamente impiegabili sul campo nell’esercizio della professione”.

Il corso avrà durata di 8 ore e si terrà presso le strutture del Policlinico, in particolare il Pronto Soccorso. Darà diritto a un credito formativo ma non potrà portare al conseguimento di un diploma, dato che questo credito serve per ottenere una laurea e non può avere due finalità. “Per questo motivo – spiega il dottor Daniele Giovanardi, direttore della Struttura Complessa di Pronto Soccorso e Medicina d’Urgenza e docente del corso – abbiamo concordato con le Associazioni di volontariato il rilascio di un diploma specifico che vale come supplemento di formazione e consentirà agli studenti l’operatività sul campo con tutti i crismi della legalità”.

Dal 1999 il Policlinico di Modena organizza corsi obbligatori di BLS e BLS-D per i propri dipendenti sia sanitari sia non sanitari. In questo periodo, sono stati formati oltre 1.600 operatori. “Le malattie cardiache si combattono con la prevenzione, come abbiamo avuto modo di affermare durante la recente presentazione della <<Giornata del Cuore>> svoltasi il 27 settembre scorso. Quando siamo in presenza di un infarto, la rapidità di soccorso è l’unico vero contrasto. Per questo il Policlinico ha puntato molto sulla formazione dei suoi professionisti nella rianimazione di base e oggi plaude all’iniziativa dell’Ateneo modenese reggiano e degli Amici del Cuore. Siamo convinti che questa metodica debba essere parte integrante della formazione di un sanitario. Questo risultato dimostra ancora una volta quanto sia utile una forte collaborazione tra associazioni di volontariato e aziende sanitarie e università”. Spiega il dottor Stefano Cencetti, Direttore generale dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena.

“I corsi di laurea sanitari si stanno adeguando a quanto previsto nel DM 270 del 2004 – conclude la professoressa Gabriella Aggazzotti – e questo adeguamento è già in vigore da questo anno accademico per i due corsi di laurea magistrale a ciclo unico, Medicina e Chirurgia e Odontoiatria e protesi dentaria, mentre avverrà successivamente per le altre lauree sanitarie. Nel documento istitutivo dei nuovi corsi di laurea, in particolare in quello di Medicina e Chirurgia, tra le caratteristiche peculiari del corso, finalizzate al raggiungimento degli obiettivi formativi, viene sottolineato l’impegno ad orientare lo studente ad un approccio al paziente mediante <<l’acquisizione delle tecniche di basic life support>>. La nostra Facoltà si è impegnata in questo senso grazie ad un protocollo d’intesa con l’associazione Amici del Cuore che ha fornito all’Ateneo ben 200 manichini e simulatori per condurre formazione a livello individuale per tutti gli studenti: è con soddisfazione che riteniamo di essere in grado, grazie anche a questa iniziativa, di offrire ai nostri studenti un percorso formativo di alto livello, in grado di preparare professionisti aggiornati e più che adeguati alle attuali richieste del mondo del lavoro”.