pdlGentile Signor Bonaccini,

mi permetto di dissentire sulla sua posizione riguardo l’utilità della campagna sperimentale “mettiamoci la faccia” avviata dal Ministro Brunetta.

E le spiego subito perché: se non i cittadini, coloro che accedono ai servizi, e che vedono lavorare le persone, chi altro deve giudicare l’operato di chi fornisce un servizio? Forse lei come dipendente pubblico non sa che quotidianamente si viene giudicati in questo modo: chi ha un negozio lo sa. Il cliente insoddisfatto, o semplicemente “umorale” cambia punto vendita se non si trova bene, e chi vende imparerà ad adattarsi anche all’umore di chi ha di fronte. Ma se uno sportello comunale non mi piace, non posso cambiare sportello: ma se posso giudicarlo, allora la musica cambia.

Tutti quotidianamente veniamo giudicati: chi dal proprio capo, chi dai propri collaboratori, e chi fornisce un servizio direttamente al pubblico, anche dal cliente/utente/cittadino. E il metodo di giudizio è sempre imperfetto, migliorabile, ma se mai si comincia, mai si potrà perfezionare.

Allora ritengo giusto che non si possa valutare un dipendente solo dalle valutazioni fornite dagli utenti, ma credo che sapere dove sono le lamentele maggiori, possa aiutare a capire dove intervenire, da dove cominciare. Ed è logico pensare che se un servizio al pubblico non funziona, la colpa non sarà solo di chi ha un ruolo di front office, ma anche da chi gestisce, sceglie le persone, le forma, e controlla che eseguano a dovere i compiti.

Ma con la logica che segue lei, ovvero che la colpa è sempre suddivisa si arriva alla conclusione che non c’è mai responsabilità individuale, quindi la colpa è di tutti, come di nessuno. E’ con questa logica che poi scopriamo che ci sono enti come la nostra Provincia, dove i dirigenti hanno preso tutti il cosiddetto premio di produttività, anche se assenti 1 giorno su 3. E nessuno si chiede nell’ente se gli obiettivi assegnati fossero sensati, se sono stati raggiunti lavorando 2/3 del tempo. Questo sistema AUTISTICO, tutto rivolto al suo interno, dove l’utente è uno scocciatore che rovina i piani con i suoi umori ballerini, non credo fin’ora abbia dimostrato grande efficienza, quindi prima di giudicare negativamente, dico: proviamo.

(Avv. Luca Ghelfi, PDL)