Giovanni BertolaniIn una sala Biasin gremita, a dimostrazione di quanto il Piano Casa recentemente varato interessi e sia atteso dai cittadini, l’assessore all’urbanistica Claudia Severi, ha introdotto il seminario tenuto dal professor avvocato Giovanni Bertolani, docente dell’Università di Bologna ed esperto in diritto urbanistico, riguardante gli aspetti principali della nuova legge regionale L. 6/2009. “Il Piano Casa lanciato dal governo centrale – ha esordito Bertolani – rappresenta un’occasione particolarmente utile di intrattenere un rapporto di trasparenza con l’Amministrazione. Non siamo più al rapporto fra il cittadino e un’amministrazione antagonista, ma tra il cittadino e un soggetto di servizio a cui rivolgersi per risolvere le proprie difficoltà ed esigenze”.

La novità di partenza della nuova disciplina, ha dichiarato il Prof. Bertolani, sta nel fatto che non si sancisce più quanto e dove costruire in base a un indice urbanistico prestabilito, ma ci si basa sull’esistente per calcolare la quota ulteriore di edificazione.

Il relatore ha fatto un breve excursus storico, partendo dallo Statuto Albertino, per spiegare come si è arrivati alla Costituzione attuale e a una forma di autonomia, che consente alle Regioni di legiferare in modo autonomo su questa materia. “Lo Stato il 1 aprile scorso ha concertato con le Regioni le linee guida, ma poi la materia è lasciata in totale autonomia ai singoli enti, secondo il loro orientamento e secondo le caratteristiche dei territori. In particolare la Regione Emilia Romagna si è comportata diversamente dalle altre, che hanno affidato la materia a una legge speciale: essendo in fase di revisione la Legge urbanistica regionale 20, vi ha incluso i benefici del Piano Casa, agganciandoli a parametri, che la Regione stessa ritiene congruenti con i nuovi interventi edilizi, quali la qualificazione delle tipologie e del contenimento dei consumi energetici, nonché l’esigenza di una quota di residenza di tipo sociale”.

Se da un lato questi sono elementi qualificanti, osserva il professor Bertolani, dall’altro aprono ovviamente una serie di compatibilità da individuare, sotto i profili fiscali, logistici e territoriali: “La norma introdotta funzionerà bene se tutte le questioni e i presupposti che ruotano intorno alla materia verranno considerati e trattati”.

Specificamente sul Piano Casa lo stesso professor Bertolani ha aggiunto: “Funziona come i Piani regolatori: le situazioni vergini vengono salvaguardate; dove risulta rinvenibile una preesistenza, si va alla determinazione di una quota compatibile di ampliamento, evitando l’ingessamento del territorio, come del resto stabilisce la stessa Corte Costituzionale a tutti i livelli, compreso quello ambientale. La Regione Emilia Romagna si è limitata ad applicarlo nell’ambito residenziale, mentre altre ragioni lo hanno esteso anche a quello produttivo”.

Le quote: come annunciato, l’ampliamento è del 20%, ma si può estendere fino 35% se l’intero edificio viene adeguato dal punto di vista energetico e sismico. Poi, visto che l’obiettivo è la qualificazione della residenza, nei casi di edifici ritenuti incongrui e quindi da modificare profondamente o totalmente, o da delocalizzare la quota riconosciuta può raggiungere il 50%.

Infine il professor Bertolani ha messo in guardia contro i possibili artifici locali: il trasferimento di intere quote urbanistiche da un Comune all’altro, che oltre a violare il principio dell’autonomia degli enti sovraccarica artificialmente alcuni siti urbanistici rendendo invece poco interessanti e deprezzandone altri. “E’ necessario – ha concluso – un grande rispetto del territorio, non ci si deve basare solo su profili economici, ma sulla ricerca di uno stadio più avanzato di qualità e civiltà urbana”.

Il professor Bertolani ha risposto da ultimo a diversi chiarimenti chiesti dal pubblico: tutti i quesiti, anche quelli intempestivi, sono stati raccolti e saranno riscontrati per iscritto, venendo inclusi con le relative risposte in una pubblicazione successiva all’incontro, che verrà distribuita a tutti i cittadini.