bersani_bonaccini«La partecipazione di popolo che ha animato le primarie del Pd del 25 ottobre irrobustisce non solo il partito, ma la democrazia italiana. 3 milioni di persone, oltre 65 mila in provincia di Modena, sono la dimostrazione non solo che un’opposizione c’è, ma che tanti italiani non si rassegnano né al declino del Paese, né a questo Governo. Lo avevamo detto alla viglia e lo confermiamo oggi: una grande partecipazione al voto fa del Pd un partito più forte ed è la premessa per quella alternativa che noi vogliamo offrire al Paese».

«Anche il risultato di Bersani e Bonaccini irrobustisce il Pd: entrambi eletti direttamente dal popolo delle primarie con un risultato netto ed inequivocabile che conferma il pronunciamento degli iscritti: hanno raccolto entrambi oltre il 50 per cento dei consensi e sono pienamente legittimati a guidare il partito nazionale e regionale. A Modena in particolare l’esito della consultazione è ancor più netto, con il 57,5 per cento per Bersani e il 54,5 per cento di Bonaccini.

Rafforzare l’identità del Partito e la sua capacità di parlare al Paese, costruire l’alternativa alla destra insieme alle altre forze democratiche del centrosinistra che vogliano condividere una responsabilità di governo, costruire davvero un partito popolare, radicato nel territorio e nella società, aperto e inclusivo: questi sono i contenuti della mozione Bersani e Bonaccini e questo deve ora diventare il Pd, come ci hanno chiesto i democratici col loro voto.

Non si è trattato di un plebiscito, ma di un successo democratico che impegna Bersani e Bonaccini a ricercare il coinvolgimento responsabile di tutti, perchè davvero il Pd ha bisogno di tutti. Dario Franceschini e Ignazio Marino da un lato, Mariangela Bastico e Thomas Casadei dall’altro hanno animato con noi un confronto di idee e politica che rafforza il nostro progetto. E’ accaduto quanto non eravamo stati in grado di fare nei due anni precedenti: in questo congresso abbiamo litigato poco e discusso molto. E alla fine iscritti ed elettori hanno scelto. E’ così che deve funzionare il Pd ed è importante che tutti si sentano ora coinvolti nel cantiere che abbiamo riaperto. Penso ai candidati, naturalmente, ma anche e soprattutto ai tanti che ne hanno animato la campagna elettorale con entusiasmo e passione. Quell’entusiasmo e quella passione non debbono andare dispersi, dobbiamo metterli a disposizione del Pd. Le tantissime energie mobilitate in questo congresso debbono ora essere pienamente valorizzate nella costruzione di un partito più grande e forte. Senza più casacche di parte ma sotto i colori del Pd. Abbiamo davanti a noi sfide rilevanti, a partire dalle regionali del marzo prossimo. Il nostro compito è quello di tornare a vincere. La precondizione è appunto quella di un partito più unito di quanto non lo sia stato fino ad oggi, capace di dire agli italiani chi siamo e cosa vogliamo per il nostro Paese».