arance_uildmHa intascato migliaia di euro donati a favore della Uildm (Unione italiana lotta alla distrofia muscolare) da ignari cittadini di Bologna, Modena e Reggio Emilia che credevano di fare beneficienza:  in manette un imprenditore 45enne agrigentino, residente nel reggiano, che e’ stato arrestato dai Carabinieri di Rubiera con l’accusa di truffa. In particolare, l’imprenditore aveva messo a punto un giro di vendita di arance con consegna a domicilio e per un costo di 20 euro a cassetta, che aveva proposto alla Uidlm come metodo per raccogliere le donazioni.

L’inizio della collaborazione risale al 2006, quando la Uildm decide di accettare la proposta e di dare mandato all’agrigentino che si impegna a versare le somme raccolte per la Uildm da cui riceveva il materiale informativo e migliaia di ricevute recanti logo, recapiti e finalita’ dell’associazione da consegnare ai donatori. A fine 2007 pero’ iniziano i primi problemi: la Uildm scopre assegni insoluti e comincia ad essere contattata da alcuni fornitori della frutta acquistata dall’uomo che lamentavano il mancato pagamento della merce.

Nel gennaio del 2008 l’imprenditore viene sollevato dall’incarico, ma riesce comunque ad entrare in possesso nel 2009 delle ricevute della nuova campagna che ha proseguito a condurre fino a ieri, quando e’ scattata la perquisizione domiciliare e il successivo arresto in flagranza di reato.

Al momento del blitz, in casa del truffatore sono stati trovati, oltre alle cassette di arance, migliaia di documenti, tra cui depliant dell’associazione, tabulati telefonici dei donatori da contattare e anche due persone, un uomo e una donna, che collaboravano con il siciliano, effettuando telefonate e consegne, e che sono risultati del tutto ignari delle reali intenzioni del siciliano.