Fondazione_Marco_BiagiLe particolarità, le caratteristiche ed il peso delle imprese cooperative nel tessuto economico della provincia trovano riconoscimento a livello accademico con l’avvio di un corso di insegnamento presso la facoltà di Economia Marco Biagi dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, che riguarderà “Economia della Cooperazione”, all’interno del quale saranno approfonditi attraverso uno specifico modulo anche temi di “Economia del Terzo Settore”, entrambi tenuti dal prof. Enrico Giovannetti.

Le lezioni, che inizieranno mercoledì 11 novembre 2009 per questo anno accademico, si svolgeranno in due periodi, ovvero tra novembre e dicembre e tra marzo e aprile.

Per la prima volta l’iniziativa didattica, che è giunta al suo sesto ciclo, vede nella sua realizzazione la convergenza di un impegno sostenuto da tutte e tre le centrali cooperative modenesi, l’Associazione Generale delle Cooperative Italiane, Confcooperative e Legacoop, con la quali la facoltà di Economia Marco Biagi ha definito attraverso una convenzione, firmata in questi giorni, le modalità e le finalità di un rapporto esteso alla organizzazione di seminari, frequenza di stage e definizione di tesi di laurea da parte degli studenti.

L’obiettivo è di approfondire i temi dell’economia cooperativa, integrandoli alle tematiche di economia industriale, economia agraria, economia dei servizi, analisi dei sistemi di welfare ed economia del territorio. Data la natura interdisciplinare dei temi trattati, il corso è diretto agli studenti di tutti i corsi di laurea della facoltà e a tutti gli indirizzi, da quello più orientato alle discipline giuridico/aziendali, fino alle tematiche, di ordine più generale, di economia politica e politica economica. Negli anni precedenti il corso è stato frequentato anche dagli studenti del corso di laurea specialistica in Relazioni di Lavoro, che possono utilizzare il settore della cooperazione come un grande laboratorio per approfondire, sul piano teorico ed empirico, tutti i temi di economia e diritto del lavoro”.

L’economia cooperativa, e la grande varietà di forme impresa che la rendono possibile, pone numerose sfide intellettuali – stimolate anche da diverse impostazioni di pensiero – tali da animare un intenso dibattito che non smette di riemergere periodicamente, con toni anche molto aspri.

“I temi, antichi e nuovi al tempo stesso, – commenta il Preside della facoltà di Economia Marco Biagi prof. Eugenio Caperchione – possono essere brevemente ricordati: la natura della diversità dell’impresa cooperativa; la sua efficienza come impresa, nei confronti con l’impresa capitalistica; il complesso rapporto tra partecipazione, democrazia economica e processo decisionale; la costruzione di capitale sociale intergenerazionale e lo specifico regime fiscale; la ricerca di mutualità, l’azione consortile e le accuse di <distorsione> della concorrenza. E ancora, sul fronte del mercato del lavoro: il complesso rapporto tra soci e lavoratori; le relazioni sindacali e la gestione delle risorse umane; la formazione degli incentivi e l’azione in team; il rapporto di subordinazione del lavoro dipendente e l’assunzione di responsabilità d’impresa da parte del socio-lavoratore”.

Il corso cercherà di indagare questioni che hanno rilevanza, sia sul piano aziendale, che sul piano economico generale.

“Ad esempio, – spiega il prof. Enrico Giovannetti dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia – perché la forma cooperativa è l’unica tra le forme giuridiche d’impresa che ha continuato negli ultimi 15 anni ad aumentare numero di addetti occupati e le dimensioni d’impresa? Perché le cooperative hanno una longevità molto maggiore delle altre forme d’impresa? Perché la cooperazione è più sviluppata in alcuni comparti che in altri? L’azione consortile e la formazione di grandi gruppi costituisce una minaccia per la concorrenza? In che rapporto è l’utilizzo delle risorse umane nella cooperazione con i temi della precarietà del lavoro? Quali sono i problemi di governance che l’impresa cooperativa manifesta al crescere delle sue dimensioni? È sostenibile un’impresa cooperativa, soprattutto nel settore non-profit, senza che si trasformi in un’impresa low-wage? Come è possibile conciliare mutualità esterna e la formazione di società di scopo? Perché una grande cooperativa non è, e non deve diventare, una public-company? Può la forma non-profit risolvere il problema di monopolio naturale nella gestione dei beni pubblici (ad esempio le infrastrutture di rete o le public utilities)?”.

Le lezioni prevedono numerosi seminari con interventi di esponenti della cooperazione, tecnici ed esperti. Sono previste esperienze di stage, tesine di approfondimento o tesi di laurea, sia nel percorso delle lauree triennali, sia a livello specialistico.

Per informazioni sul corso e gli orari di svolgimento delle lezioni si può consultare il sito della facoltà di Economia “Marco Biagi”  sulle pagine del portale della didattica Dolly.