quotidianiE’ morto in Messico il 4 novembre per soccorrere un collega che era scivolato in un silo contenente acido, e ora i familiari in Italia stanno cercando tra molte difficoltà di riaverne le ceneri, affidate dalle autorità locali alla fidanzata con la quale la vittima conviveva da appena tre settimane. E’ la vicenda – raccontata dai genitori al Resto del Carlino – di Lanfranco Bulgarelli, 37 anni, tecnico specializzato nella manutenzione di botti e sili, originario del Modenese ma che per anni ha abitato a San Martino in Rio, nel reggiano, dove tuttora vivono i genitori e un fratello, prima di trasferirsi oltre tre anni fa in Messico.

Separato e padre di una ragazzina che ha 13 anni, l’uomo è riuscito a salvare il collega mentre lavoravano a Salamanca, ma é morto poche ore dopo il ricovero all’ospedale per complicazioni polmonari. I genitori – che hanno detto di aver saputo della morte del giovane da una sua ex convivente, che si era recata all’ospedale dove era stato portato Bulgarelli – hanno interessato i carabinieri e poi l’ambasciata messicana in Italia per riavere le ceneri del figlio e poterle tumulare nel cimitero di Campogalliano, dove riposano i nonni.

“In questa vicenda – aggiunge il fratello della vittima – c’é qualcosa di strano: di solito occorrono giorni, dopo un infortunio sul lavoro con esito mortale, prima di ricevere autorizzazioni a funerali e sepoltura. In questo caso, nonostante si tratti di un cittadino con residenza in Italia e non in Messico, addirittura sono stati accelerati i tempi, tanto che in 24 ore lo avevano già cremato”.