medici_pressionePrenotazioni di visite di controllo ed esami diagnostici direttamente da studio, visite a domicilio in caso di urgenza, integrazione più stretta con i medici di medicina generale per il rafforzamento della presa in carico delle cronicità, ulteriore avanzamento della informatizzazione di referti e ricette. Sono alcune delle misure contenute nell’Accordo tra Azienda USL di Bologna e Organizzazioni sindacali degli Specialisti Ambulatoriali Interni (SUMAI e CISL), firmato lo scorso 10 novembre.

L’Accordo dedica particolare attenzione al governo clinico nella integrazione tra ospedale e territorio. Un fondo specifico sarà destinato alla formazione e all’aggiornamento permanenti.

L’Azienda USL di Bologna sosterrà gli obiettivi dell’Accordo con un investimento aggiuntivo di 560.000 euro complessivi per i prossimi due anni.

L’Accordo promuove una maggiore integrazione degli specialisti nei Nuclei di Cure Primarie e con i medici ospedalieri, per una migliore condivisione dei percorsi diagnostico-terapeutici, a sostegno della continuità e della maggiore appropriatezza ed omogeneità degli stessi. Il contatto dello specialista con il cittadino per una visita o un esame diagnostico non rappresenterà, quindi, un momento a sé stante, ma sarà pienamente integrato nel percorso diagnostico-terapeutico-assistenziale. Anche per queste ragioni, l’Accordo prevede la possibilità per gli specialisti di prenotare direttamente dal loro studio le visite di controllo o, se necessario, ulteriori esami diagnostici, restituendo al Medico di Medicina Generale una valutazione chiara e dettagliata delle condizioni del paziente.

Secondo Antonio Curti, referente aziendale della CISL per la specialistica ambulatoriale, “l’Accordo garantirà maggiore qualità del percorso assistenziale dei cittadini, che si sentiranno più seguiti nella gestione del loro problema di salute. E ciò assicurerà anche una diversa gratificazione dei professionisti, che potranno seguire per intero il percorso dei loro pazienti”.

L’Accordo promuove, inoltre, l’intervento dello specialista ambulatoriale a domicilio in tutte le situazioni nelle quali il cittadino che necessiti di una prestazione specialistica urgente non sia in grado di muoversi, come per esempio nel caso di persone che stiano usufruendo di una dimissione protetta o siano seguite per una patologia oncologica in Assistenza Domiciliare Integrata.

Secondo Francesco Ripa di Meana, direttore Generale dell’Azienda USL di Bologna, “Qualità, disponibilità, presa in carico, sono caratteristiche essenziali della relazione medico-paziente. Sappiamo bene quanto questa relazione richieda tempo, mezzi e disponibilità all’ascolto da parte del medico, e quanto tutto ciò rafforzi la fiducia da parte del cittadino, che si sente più curato, seguito, assistito. Mi sembra che questo Accordo intervenga efficacemente su questi elementi, ponendo le basi per una relazione di maggiore qualità”.

L’Accordo istituisce un apposito fondo per la formazione e l’aggiornamento permanente dei professionisti. “La ricerca di una maggiore qualità della prestazione – commenta Pietro Di Natale, segretario provinciale SUMAI, Sindacato Unico della Medicina Ambulatoriale Italiana – è uno degli elementi caratterizzanti di questo Accordo. Qualità e formazione vanno di pari passo. E i cittadini hanno il diritto di ottenere sempre la migliore qualità possibile da parte di tutti gli specialisti, indipendentemente dalla struttura o dal territorio nei quali il professionista opera”.

Il piano della formazione prevede tanto eventi comuni a tutti gli specialisti che specifici per singola branca. Verranno proposti, inoltre, momenti di formazione congiunta tra Specialisti, Medici di Medicina Generale e Pediatri di Libera Scelta, in maniera da favorire la condivisione di specifici percorsi diagnostico–terapeutici, soprattutto per le patologie croniche a maggior impatto, come le cardiopatie o il diabete.