nilde_iottiRicorre in questi giorni, il 4 dicembre, il decennale della scomparsa di Nilde Iotti, Madre Costituente e prima donna presidente della Camera, cui la città di Reggio Emilia si onora di aver dato i natali.

Parteciperò domani, 2 dicembre, come sindaco di Reggio Emilia, alla commemorazione di Nilde Iotti che avverrà alla Camera dei Deputati alla presenza del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e di Alte cariche dello Stato e del Governo. Il territorio reggiano, a sua volta, si appresta a riflettere sulla sua figura con una serie di iniziative che si svolgeranno da qui ai prossimi mesi.

Ciò che desidero compiere oggi è riportare alla memoria collettiva alcuni caratteri, pubblici e privati, del suo lavoro e della sua personalità, ripercorrendo a ritroso il suo impegno.

Stile, sobrietà, onestà, impegno, coerenza, lungimiranza, sapiente lettura dei tempi e delle trasformazioni sociali con spirito riformatore: sono tutte qualità di Nilde Iotti, attualissime in un’Italia scossa da incertezze sul futuro e attanagliata dalle domande sull’etica pubblica e personale.

Nilde Iotti fu presidente della Camera dal 1979 per 13 anni. Colpisce oggi la sua consapevolezza dei problemi della Repubblica, individuati in una necessaria riforma delle istituzioni (si rese conto della crisi del bicameralismo e della necessità di ridurre il numero dei parlamentari); nell’invadenza dei partiti; nella questione morale, ovvero nella tendenza a scivolare verso il “basso impero”. Non dimentichiamo che la Iotti fu anche la prima donna nella storia della Repubblica ad essere incaricata nel marzo 1987 dal presidente Cossiga di formare un governo.

E’ stata accesa sostenitrice della causa dell’unità e solidarietà nazionale “… anche quando il peso della responsabilità nostra – disse a un congresso del Pci – è stato duro e difficile da sostenere. Ma tale solidarietà vogliamo intera, con piena responsabilità, con piena parità…” . Allo stesso modo si impegna da subito per un’Europa pacifica e unita, sin dalla prima elezione del Parlamento europeo, nonostante tendenze non sempre filoeuropeiste nella politica italiana. La sua lungimiranza politica la porta ad essere tra i sostenitori del compromesso storico.

Nilde Iotti è riuscita ad interpretare pienamente il suo ruolo politico e istituzionale super partes, abbracciando lotte che hanno portato tutta la nazione ad avanzare. Ha prestato la sua forza e la sua convinzione al percorso difficile dell’emancipazione femminile. “Credo di poter affermare – ha scritto lei stessa – di aver dedicato molta parte della mia vita politica alla battaglia delle donne e di questo sono molto orgogliosa.” La legge sul diritto di famiglia l’ha vista protagonista, è favorevole al divorzio (“è scandaloso che in Italia ci siano due milioni di cittadini costretti a vivere con famiglie illegali”) e sul terreno delle pari opportunità collabora fin dall’inizio con i cattolici per l’autonomia del movimento femminile.

Negli anni Cinquanta, non si può tacere anche della sua sofferenza, di come sentisse avverso alla sua natura il clima di sospetto e di diffidenza, anche attraverso la vicenda del cugino Valdo Magnani. Ferite che non si dimenticano, ma, come Togliatti, Nilde tende ad accantonare questioni personali, mettendo in primo piano il progetto politico.

Lei stessa definisce la razionalità come tratto distintivo del suo carattere e la testardaggine, come “principale difetto”. Più di ogni cosa detesta “l’intolleranza, l’ipocrisia”. In questi aspetti è decisamente reggiana e lei, i reggiani, li conosce bene.

Tutta la sua storia, la sua consapevolezza, la sua passione hanno radici ben piantate nella nostra terra: figlia di un ferroviere, diventa insegnante dopo la laurea alla Cattolica di Milano. Antifascista, conduce a Reggio Emilia l’esperienza dei gruppi di difesa della donna. Entra in consiglio comunale in Sala Tricolore, viene eletta parlamentare per il Pci e partecipa alla Assemblea Costituente, entrando a far parte della Commissione dei 75.

L’articolo 3 della Costituzione che elenca la pari dignità sociale ed eguaglianza di fronte alla legge di tutti i cittadini la vede tra gli estensori. La sua firma distinguibile è nell’ordine che sancisce, prima tra tutte, la parità tra donne e uomini «senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali».

Quindi, consapevolezza della necessità delle riforme e dell’adeguamento delle istituzioni, sostenitrice dell’unità nazionale e dell’Europa, paladina delle pari opportunità. Questi pochi cenni per dire solo come molte battaglie della Iotti siano da riprendere e da sostenere.

Dobbiamo fare ricorso ancora alla sua determinazione, perché la nostra comunità e la nostra democrazia restino su un cammino rigoroso, volto ad allargare il rispetto dei diritti dei cittadini.

(Graziano Delrio, Sindaco di Reggio Emilia)