editoria-giornaliSi è tenuto ieri pomeriggio a Palazzo Malvezzi un incontro del Tavolo di Salvaguardia relativo alla stamperia Sa.Bo – di proprietà del Gruppo Beretta – che stampa per il Gruppo L’Espresso. La Provincia e il Comune di Bologna hanno espresso la loro forte preoccupazione per la decisione del Gruppo l’Espresso di non rinnovare il contratto con la Stamperia SA.Bo srl per la produzione del quotidiano “La Repubblica”.

All’incontro presieduto dall’assessore alle Attività produttive della Provincia di Bologna, Graziano Prantoni, erano presenti il Comune di Bologna, SA.BO srl rappresentata dall’amministratore delegato Roberto Beretta, e dal direttore di stabilimento Paolo Landi, il Gruppo Editoriale L’Espresso rappresentata dal responsabile del personale Roberto Moro e da Pierangelo Calegari, responsabile direzione centrale produzione, sistemi informativi e servizi generali, i delegati aziendali, Giuseppe Ledda Slc-Cgil Bologna e Massimo Castano Slc-Cgil Nazionale, Stefano Gregnanin Maurizio Lepore Fistel-Cisl.

Preso atto della conferma del Gruppo L’Espresso della irrevocabilità delle decisione, dovuta a un più complessivo processo di riorganizzazione, le parti, dopo una lunga discussione e nell’ottica condivisa di individuare le soluzioni per limitare al massimo l’impatto sociale hanno sottoscritto un verbale di intesa che ha previsto l’impegno del Gruppo L’Espresso a garantire la ricollocazione di tutti i lavoratori nei propri stabilimenti; inoltre, il gruppo Beretta si impegna, a fronte di nuove assunzioni nel settore poligrafico, ad assumere lavoratori provenienti da Sa.Bo Srl.

Per tutti i lavoratori si attiverà la Cassa Integrazione prevista dalla normativa di settore per 24 mesi con la disponibilità di integrazioni al reddito; sono inoltre previsti prepensionamenti e incentivi economici a fronte di mobilità volontarie.

I lavoratori di Sa.Bo potranno partecipare inoltre ad apposti percorsi di formazione.

Sarà demandata al Tavolo nazionale la puntuale definizione degli impegni dell’accordo sottoscritto questo pomeriggio.

Proprio nella seduta di ieri il Consiglio provinciale aveva approvato all’unanimità un ordine del giorno che “impegna la Presidente e la Giunta ad attivare un tavolo di confronto tra le parti, al fine di favorire l’individuazione di eventuali misure tendenti a scongiurare l’ipotesi di chiusura dello stabilimento Sa-Bo e a salvaguardare così le condizioni lavorative dei 26 dipendenti”.

Nel documento proposto da Raffaele Donini, presidente del gruppo Pd, viene considerato l’impatto negativo sul territorio provinciale di tale decisione, “sia per la sofferenza imposta ai lavoratori sia per la privazione di un luogo di produzione di quotidiani e riviste al centro di un sistema interregionale” e valuta negativamente “le ricadute che ne derivano stigmatizzando la scelta industriale compiuta dalla proprietà”.