Caterina BagniCon il voto a larga maggioranza nel Consiglio Comunale del 30 novembre scorso, il Comune di Soliera ha aderito al “Patto dei Sindaci” in materia di energia e ambiente lanciato dalla Commissione Europea nel gennaio 2008 per coinvolgere le comunità locali nella riduzione delle emissioni di anidride carbonica e nel miglioramento dell’efficienza energetica.

Sottoscrivendo questo documento, al pari di altri 174 Comuni italiani e di 700 città europee, l’amministrazione solierese si impegna a: “andare oltre gli obiettivi fissati per l’UE al 2020, riducendo le emissioni di CO2 oltre il 20% attraverso l’attuazione di un Piano di azione per l’energia sostenibile; preparare un inventario base delle emissioni come punto di partenza di tale Piano; presentare il Piano di azione per l’energia sostenibile entro un anno dalla ratifica al Patto dei Sindaci; adattare le strutture della città, inclusa l’allocazione di adeguate risorse umane, al fine di perseguire le azioni necessarie; mobilitare la società civile al fine di sviluppare il Piano di azione che indichi le politiche e misure da attuare per raggiungere gli obiettivi del Piano stesso; presentare, su base biennale, un Rapporto sull’attuazione ai fini di una valutazione, includendo le attività di monitoraggio e verifica”.

“Si tratta di un’iniziativa – ha detto l’assessore ai lavori pubblici e alle politiche ambientali Caterina Bagni – che riconosce un ruolo strategico agli Enti locali, quali amministrazioni più vicine ai cittadini, come strumento per promuovere azioni contro il cambiamento climatico. Il loro ruolo nelle attività di comunicazione e informazione è cruciale e spesso più efficace delle iniziative a livello europeo, nazionale o regionale. Sottolineo inoltre come il patto preveda il coinvolgimento di tutti gli attori nella determinazione degli obiettivi e degli impegni, e la corrispondente assunzione di responsabilità, determinante per l’effettiva riuscita del piano. La sola azione ambientale, parte integrante per la realizzazione di un disegno di sviluppo sostenibile, non può esaurire la sfida alla sostenibilità: essa richiede nuove forme progettuali, in risposta all’integrazione tra ambiente e sviluppo, capaci di diventare senso comune”.