denaro_2Continua il nostro monitoraggio dei più significativi successi investigativi che riguardano, direttamente o indirettamente, il territorio modenese, successi ottenuti grazie all’attuale normativa che da anni regolamenta le intercettazioni telefoniche e ambientali sui delinquenti sospettati di reato.

Stavolta, segnaliamo la clamorosa operazione dei magistrati di Parma e del Nucleo regionale della Guardia di Finanza che – dopo quattro giornate di intenso ascolto telefonico – hanno potuto scoprire in extremis, la “trattativa” che a breve avrebbe portato alla vendita “in nero” dell’imponente tesoro artistico (quadri famosissimi) del Cavaliere Tanzi. In barba alle migliaia e migliaia di creditori, vittime della colossale truffa Parmalat.

La vicenda interessa ovviamente anche le centinaia di modenesi ancora in attesa di giustizia e di un auspicabile rimborso. Rimborso e giustizia a rischio per un duplice motivo. Se passerà il cosiddetto “processo breve”, anche il procedimento Parmalat sarà interamente prescritto. Analogamente, le intercettazioni in questione e che hanno permesso il rapido successo dell’operazione di sequestro ed attivate sulla base di “sufficienti indizi” a carico di un parente del Cavaliere, sarebbero annullate sulla base della norma “salva delinquenti” che limiterà fortemente le intercettazioni, grazie al provvedimento già approvato da un ramo del Parlamento e prossimamente in discussione al Senato.

(Franco Zavatti – incaricato alle politiche per la sicurezza Cgil Modena, Renza Barani – Presidente Federconsumatori Modena)