pakistanLa realizzazione di spazi per giocare a cricket, la possibilità di avere una formazione base sulla religione musulmana per i bambini e questo per evitare un rientro temporaneo in patria, la ricerca di una soluzione per la circoncisione dei bimbi, in modo da combattere pratiche illegali, ma soprattutto la costruzione di un dialogo tra la comunità pakistana e le istituzioni del territorio.

Sono state queste alcune della problematiche affrontate questa mattina in Provincia nel corso dell’incontro tra il console del Pakistan Mohammad Ejaz Ul Haq, l’assessore provinciale Marco Fantini e il consigliere Marcello Stecco.

La presenza del console pakistano a Reggio rientra in una serie di visite che l’alto diplomatico sta facendo nel nord Italia, proprio per verificare la situazione e gli eventuali contrasti esistenti sul territorio.

A Reggio, come illustrato dall’assessore Fantini, al 31 dicembre 2008 erano 3800 i cittadini pakistani residenti, in particolare si tratta della comunità di immigrati più numerosa nel distretto di Correggio, ed è la seconda in quello di Guastalla.

Una convivenza, secondo quanto emerso anche dagli incontri che il Console ha avuto ieri con i sui concittadini, non turbata da particolari tensioni.

“A differenza di quanto accaduto in altre provincie – ha spiegato – la comunità pakistana reggiana non ha denunciato particolari difficoltà. Noi siamo qui però anche per capire se da parte delle istituzioni ci sono osservazioni o problemi da risolvere”.

Sul tavolo il console pone quindi alcune osservazioni, come quella relativa ai campi per giocare a cricket, o alla formazione religiosa dei bambini – “giudichiamo estremamente negativo il temporaneo sradicamento dei bimbi dall’Italia” ha affermato – ma ciò che chiede principalmente è la costruzione di un dialogo continuo con il territorio.

Piena dispobilità è stata espressa dall’assessore Fantini per ricercare insieme una soluzione alle questioni sollevate: “Ci fa piacere sapere che le vostre osservazioni riguardano questioni importanti, ma non legate a tensioni forti con la nostra comunità. Il lavoro da fare è molto, ma direi che partiamo da una buona base”.

Da parte sua il consigliere Marcello Stecco, assessore ai servizi sociali nella precedente legislatura, ha rilevato come il console sia da sempre un interlocutore importante, molto presente sul territorio, e con cui è possibile affrontare con chiarezza temi anche delicati come la tutela dei diritti fondamentali, in particolare rispetto alla parità fra uomo e donna e l’integrazione delle giovani generazioni.