Italia_dei_valoriSi tratta rispettivamente di un ordine del giorno presentato da Antonio Di Pietro e da un altro a firma di Massimo Donadi, capogruppo IDV alla Camera. Il primo riguarda la vendita dei beni confiscati alla mafia, mentre il secondo interessa il “Patto di stabilità interno”.

Riguardo alla prima mozione, in sintesi il Governo si impegna a valutare la possibilità di prevedere per gli enti locali nel cui territorio sono ubicati i beni confiscati -anche attraverso ulteriori opportune iniziative normative- l’acquisto con prelazione a un prezzo fortemente ridotto, qualora tali enti si impegnino ad assegnare gratis tali beni alle associazioni di volontariato e alle organizzazioni non lucrative di utilità sociale (cooperative, comunità, centri di recupero per tossicodipendenti).

Il secondo Ordine Del Giorno, invece, impegna il Governo a valutare l’opportunità di un intervento migliorativo sul patto di stabilità interno -anche per il solo 2010- volto allo sblocco di una percentuale prefissata dei residui passivi per investimenti; inoltre, a valutare la possibilità di usare parte degli introiti dello scudo fiscale per finanziare l’alleggerimento dei vincoli contabili per le autonomie locali.

Brevemente, ricordiamo che il Patto di Stabilità (e Crescita) deriva dal Trattato di Maastricht e si propone di rafforzare le politiche di vigilanza sui debiti pubblici (non oltre il 3% del PIL), al fine di garantire la stabilità monetaria dei paesi che hanno adottato l’Euro.

Il Patto di stabilità ha finito per obbligare a una politica di investimenti troppo limitata (anche per i comuni virtuosi) il ché, in tempi di crisi come questi, oltre a non recare benefici diretti al debito pubblico -il quale galoppa per conto proprio- rischia di soffocare l’economia dei Comuni. Essi, infatti, non possono intraprendere azioni di sviluppo (con il varo di realizzazioni per rilanciare l’economia, ad esempio) anche se dispongono delle risorse economiche necessarie.

LA CENSURA DEL GOVERNO ALLA RETE: AUTOGRAFO DI UNA DITTATURA

“La libertà di espressione è uno degli elementi fondanti della nostra Costituzione e limitare il diritto a manifestare le proprie opinioni è un preciso attacco alla cultura democratica del nostro Paese”. Sono le parole di Felice Belisario, presidente del gruppo Italia dei Valori al Senato, a commento delle misure intraprese dal Governo per imbavagliare le Rete.

Deve essere garantito il diritto di manifestare le proprie idee sia in piazza che sui media, assieme all’assoluta garanzia dell’incolumità.

Negli Stati Uniti per esempio, in cui esistono realmente la libertà di espressione e di informazione, il presidente Obama può essere criticato ferocemente in tutta libertà da parte dei cittadini americani: un concetto inaccettabile in Italia, da parte di chi crede di essere un monarca dai poteri assoluti.

“In nome della sicurezza si restringono le libertà e la possibilità di accesso alla conoscenza. Solo nelle peggiori dittature, come in Iran o in Birmania, viene repressa la libera circolazione delle idee” conclude Belisario.

Per Massimo Donadi, capogruppo Idv alla Camera, “l’Articolo 21 della nostra Costituzione è ormai minacciato dal governo Berlusconi, che si appresta ad un giro di vite sulla libertà d’espressione, in particolare sul web. La rete è una enorme risorsa per la democrazia, per la diffusione dell’informazione e per la condivisione della conoscenza. Niente può giustificare un attacco alla libertà d’espressione su internet”.

(Sergio Basile – Segretario Provinciale Italia Dei Valori – a cura di “V.C. – Comunicazione Italia Dei Valori – Modena”)