Trentuno delibere approvate, una trentina di ordini del giorno discussi, 20 dei quali approvati (12 all’unanimità), 51 interpellanze e 13 interrogazioni affrontate, oltre a una trentina di comunicazioni. Sono i dati dell’attività dei primi mesi del nuovo Consiglio provinciale di Modena, eletto lo scorso giugno e caratterizzato da un’alta partecipazione alle sedute, con una media delle presenze che complessivamente arriva al 92 per cento. In base ai dati forniti dalla Presidenza del Consiglio, infatti, su un totale di 30 eletti, ben 11 non hanno mai perso nessuna delle 18 sedute, mentre altrettanti possono vantare 17 presenze, le stesse del presidente della Provincia Emilio Sabattini.

«Sono numeri che confermano l’impegno di tutti i gruppi politici, anche perché le poche assenze sono spesso giustificate da motivi di salute o di lavoro» sottolinea il presidente dell’assemblea Demos Malavasi ricordando che il Consiglio, escluso agosto, si è riunito mediamente una volta la settimana, mentre sono stati una cinquantina gli incontri dei vari organismi nei quali si articola il suo funzionamento: le quattro commissioni consiliari che svolgono il lavoro istruttorio (26 riunioni), la conferenza dei capigruppo (21), l’ufficio di presidenza e la commissione Controllo e garanzia.

Tre i Consigli straordinari in questo avvio di mandato (sull’agricoltura, sulla lotta alla violenza alle donne, sul 20° della caduta del Muro di Berlino) e nei prossimi mesi – annuncia Malavasi – si terranno sedute dedicate alla crisi economica e sociale, alla programmazione sanitaria e sociale, alla lotta alle mafie e alla criminalità organizzata, alla tutela dell’ambiente. «Affronteremo anche – aggiunge il presidente – l’importante tema del nuovo ruolo della Provincia nella riforma del federalismo istituzionale e fiscale e per la semplificazione della pubblica amministrazione. Questi consigli – assicura Malavasi – vedranno il coinvolgimento delle istituzioni e della società modenese». Un’attenzione particolare sarà riservata al tema della memoria e del futuro dell’Europa con «un Consiglio straordinario il 27 gennaio, mentre in occasione del 25 aprile ricorderemo il 65° anniversario della liberazione dal nazismo e dal fascismo e la Resistenza, alla base della nostra Costituzione».

Per il presidente Malavasi «il Consiglio provinciale lavorato sulle problematiche più importanti del territorio in un confronto anche acceso tra posizioni diverse ma mai animato da contrapposizioni ideologiche, bensì dalla ricerca delle migliori soluzioni. Lo dimostrano – spiega il presidente del Consiglio provinciale – i tanti documenti approvati all’unanimità su temi come il sostegno all’agricoltura, l’edilizia scolastica, il trasporto pubblico degli studenti, la sicurezza alimentare e quella stradale, il contrasto alla criminalità organizzata e alle infiltrazioni mafiose».