La Direzione di Legacoop Reggio Emilia ha affrontato i temi della crisi e lo stato dei rapporti tra i soggetti economici e istituzionali: dalla riunione sono uscite diverse proposte che nascono da una approfondita analisi dell’economia reggiana. Per Legacoop è però prioritario riprendere il percorso di confronto e di concertazione che per anni si era provato a realizzare tra le associazioni economiche, da un lato per condividere gli interessi comuni e dall’altro per far coesistere gli interessi diversi in questa città.

“Fare sistema” non è una ovvietà, ma è la sola risposta possibile in un contesto caratterizzato da incertezza e complessità, riprendere e dare forza ad un percorso che vede coinvolte le forze sociali, le istituzioni, le associazioni produttive e tanti ‘saperi’ e competenze presenti nella nostra realtà. Per rendere concreta e non pura testimonianza questa buona volontà Legacoop, da parte sua, ritiene opportuno:

■ proporre alle associazioni d’impresa di recuperare il filo del confronto interrotto, per condividere una visione unitaria dei problemi del territorio, utile alle associazioni e ai loro associati, e a tutta la comunità reggiana;

■ organizzare in tempi brevi, promossa dagli Enti Locali, una ‘Conferenza Economica Provinciale’ per misurare ed analizzare la profondità della crisi economica e sociale del nostro territorio e avanzare in quella sede proposte e strumenti per contrastare evidenti fenomeni di arretramento economico e sociale che la crisi sta producendo a Reggio Emilia;

■ realizzare – promossa da Provincia, Comune e Camera di Commercio – una “Consulta permanente” con le forze economiche e sociali per monitorare le conseguenze economiche e sociali della crisi sulla nostra realtà e per individuare le misure urgenti e straordinarie da adottare per gestire l’emergenza e preparare la “ripartenza” del nostro tessuto produttivo e industriale;

■ organizzare – promosso da Comune e Provincia in accordo con le organizzazioni del Terzo Settore e la cooperazione sociale – una conferenza per un “Welfare sostenibile”, dove mettere in evidenza le esperienze, le professionalità, le risorse finanziarie, la progettualità e specialmente la volontà di una nuova coprogettazione fra Enti locali e la cooperazione sociale finalizzata a rafforzare e innovare la rete dei servizi alla persona.

Per il presidente di Legacoop Ildo Cigarini “dobbiamo uscire da una situazione di impasse – se non di scontro – che ha caratterizzato negli ultimi mesi i rapporti tra le associazioni economiche (Camera di Commercio, Psc, Manodori, Area Nord)”. La crisi finanziaria ed economica ha colpito in modo evidente anche a Reggio Emilia con il suo carico di criticità e con il rischio reale di un ridimensionamento dei settori portanti, come il manifatturiero. Nel tessuto economico reggiano, fatto per la gran parte di medie e piccole imprese locali, di microartigianato e di commercio poco innovativo, la crisi sembra poi avere agito da catalizzatore delle energie negative, spingendo in generale gli imprenditori a chiudersi su se stessi e le associazioni a rappresentare interessi fortemente parziali e quindi conflittuali. “Dobbiamo reagire – prosegue Cigarini – e come cooperazione vogliamo impegnarci particolarmente per avviare un processo inverso, cioè di un recupero delle ragioni della collaborazione tra soggetti economici e con le istituzioni. Siamo infatti consapevoli che nel nostro territorio un clima di costante e generale contrapposizione degli interessi diversi e anzi della loro irriducibilità, conduca non solo alla perdita di opportunità imprenditoriali per contrastare la crisi economica, ma soprattutto ad una conflittualità che penetra inconsapevolmente nei comportamenti sociali, e, per quel che ci riguarda, anche tra i soggetti cooperativi e nel rapporto con la comunità”.

Da parte sua Legacoop avvierà da subito diverse iniziative. Innanzitutto il sostegno all’avvio di nuova cooperazione come risposta al tema del lavoro e dell’occupazione; presenterà proposte precise per un welfare innovativo e sostenibile; svilupperà una riflessione per riposizionare in modo più forte nei diversi settori le imprese cooperative, anche con nuovi progetti di integrazione, e rafforzando il rapporto con il territorio; promuoverà con le cooperative una riflessione sulla nuova qualità dello sviluppo e sui nuovi bisogni emersi dalla crisi; continuerà il lavoro di formazione culturale e imprenditoriale rivolto agli studenti delle scuole e ai giovani cooperatori; accrescerà l’impegno per l’integrazione sociale e la solidarietà, sia con l’azione delle singole cooperative che con le iniziative di Boorea.

“Oggi per non arretrare sia economicamente che socialmente – spiega Cigarini – occorre che Reggio Emilia metta in campo azioni capaci di coniugare la questione dell’emergenza sociale, cioè la tutela dei soggetti più deboli della comunità, con quella della difesa del tessuto produttivo, cioè del lavoro e dell’imprenditorialità insieme, del patrimonio di competenze e di specializzazioni costruito negli anni, affiancando e agevolando il rilancio delle imprese”. E’ in sostanza indispensabile sostenere i servizi alle imprese con un maggior contenuto di formazione tecnica e di trasferimento dell’innovazione; non rinunciare alla produzione e alla diffusione di cultura; continuare a migliorare il sistema infrastrutturale della mobilità; difendere la legalità del mercato dalle infiltrazioni criminali; difendere la competizione tra i soggetti economici dalle pratiche scorrette illegittime.

Ma occorre anche promuovere l’uso di risorse reggiane sul territorio reggiano, e questo è possibile se c’è una progettualità pubblica che le attiva. Il rafforzamento dell’iniziativa degli Enti Pubblici è indispensabile, non solo per il coordinamento dei progetti complessi di trasformazione delle realtà urbanistiche esistenti, ma anche per la possibilità di usare strumenti vincolativi. In questo senso spetta agli Enti Pubblici – e non solo per l’Area Nord – “dare le carte”, cioè indicare precisi percorsi di promozione territoriale.