Oltre un centinaio di persone ha affollato domenica mattina 7 febbraio la Galleria dei Marmi dei Musei Civici di Reggio Emilia per assistere all’incontro con Umberto Bonafini, direttore del Giornale di Reggio e protagonista del secondo appuntamento di Fatti dal mondo. Le ultime notizie commentate dai giornalisti della citta’, il ciclo di incontri promosso dal Comune di Reggio Emilia – Musei Civici e da Rotary Club di Reggio Emilia.

Dopo gli interventi del direttore dei Musei Elisabetta Farioli e del presidente del Rotary Club Marco Masini, come in una lezione di giornalismo Umberto Bonafini ha saputo intrecciare le esperienze personali con le informazioni sulla storia della stampa reggiana (che già nel 1980 registrava la presenza di quattro quotidiani), con la capacità di guardare oltre la superficie del mondo dei media per valorizzare il ruolo dell’informazione nella democrazia e scoprire il fitto e progressivo intreccio di interdipendenze sociali ed economiche che nutre la complessita’ della scena dei media cartacei oggi in Italia.

Bonafini non ha mancato di ricordare il ruolo della stampa reggiana, che ha accompagnato la storia della città per tutto il XX e XXI, ed ha fornito una brillante lezione di tecnica giornalistica evidenziando soprattutto per quanto riguarda l’informazione locale il ruolo di primo piano delle notizie di cronaca nera, di natura politica e di sport. A tal proposito ha ricordato il motto di Baldassarre Molossi, storico direttore della Gazzetta di Parma, secondo il quale dal punto di vista giornalistico “ Vale più un morto sul ponte di Caprazucca che 10.000 morti in Vietnam”.

Passando alla stampa nazionale il direttore del giornale di Reggio ha sottolineato l’assenza in Italia di un modello di informazione tipico delle società anglosassoni. “ In Italia – dichiara Bonafini – se cerchiamo un quotidiano al di là delle notizie e di interessi informativi troviamo solo Il Manifesto per una informazione di tipo “radicale” e Il Foglio per una informazione più conservatrice. Il resto è costituito da espressioni di realtà di natura socio-economica e di aree territoriali ben definite”.

Interessante la teoria di Bonafini del “conforto” ossia della scelta del giornale più vicino al proprio pensiero e orientamento politico.

La notizia clou della giornata prescelta dai media nazionali da Bonafini è stata quella di carattere economico: la dichiarazione di Berlusconi di aver abbassato le tasse. Da qui, supportato da una ricca serie di informazioni, il direttore del Giornale di Reggio ha affrontato a trecentosessanta gradi il tema della bolla speculativa, della crisi economica di paesi europei come Spagna, Grecia e Portogallo, delle diverse posizioni di Draghi e Tremonti, della FIAT, del G7 offrendo un insieme aggiornato e stimolante delle diverse posizioni assunte dai quotidiani nazionali dal Sole 24 ore al Corriere della Sera a Repubblica.

L’incontro si è concluso con un interessante dibattito e con l’affermazione di Bonafini riferita al ruolo della stampa locale nei confronti delle notizie di carattere nazionale: “ Reggio non è l’ombelico del mondo, ma il mondo è l’ombelico di Reggio”.