Rimarrà aperta sino al 9 aprile, nella saletta esposizioni della biblioteca Panizzi di Reggio Emilia (via Farini 3), la mostra L’Abc degli animali. Gli animali negli antichi sillabari illustrati.

Alla ‘Panizzi’ è conservata un’interessante raccolta di circa cinquecento sillabari pubblicati in un periodo compreso tra i primi anni dell’Ottocento e il 1950. È una raccolta preziosa non solo per la rarità e il pregio grafico dei volumi, ma anche perché offre una significativa documentazione sulla storia dell’istruzione, dei metodi di apprendimento, dell’illustrazione, dell’editoria popolare e dell’immaginario infantile.

La mostra si propone di valorizzare questa raccolta attraverso la selezione di oltre settanta abbecedari le cui illustrazioni hanno per oggetto uno dei temi più amati dai bambini: gli animali. Gli animali domestici e quelli feroci, quelli del cortile e quelli della foresta, i mammiferi e gli uccelli, colti nel loro ambiente naturale oppure “umanizzati”.

Il sillabario è stato definito il “libro dei libri”: la chiave di accesso al sapere scritto, la porta che si apre sul mondo degli altri libri. Nasce come una semplice tavoletta sulla quale veniva incollato un foglio di pergamena o di carta con il segno della croce, l’alfabeto maiuscolo e minuscolo e il Pater Noster. Sul testo della preghiera, che già conoscevano a memoria, i bambini nel Medioevo imparavano prima a riconoscere le lettere, poi a compitare le sillabe e infine a leggere le parole. Il tempo per imparare l’alfabeto era fissato in sette giorni, come il tempo della creazione.

Dopo l’avvento della stampa, l’abbecedario per secoli rimase immutato: un opuscoletto economico di poche pagine, spesso stampato con scarsa cura, senza illustrazioni, con l’alfabeto e le sillabe e con brevi testi, soprattutto preghiere, per esercitare l’apprendimento della lettura. Nonostante le alte tirature, il loro altrettanto alto consumo ha reso questi libretti molto rari, tanto che solo pochissimi esemplari sono sopravvissuti al grande naufragio della produzione editoriale di carattere popolare.

Con la nascita di una letteratura per l’infanzia nel XVIII secolo, il sillabario tende a evolversi e a sviluppare, nella produzione destinata alle classi agiate e all’ambito familiare, le caratteristiche proprie di un prodotto tipografico di qualità. Grazie anche all’invenzione della tecnica litografica, l’illustrazione assume un ruolo sempre più decisivo. Non solo diventa indispensabile come sussidio didattico, rendendo intuitivo l’accostamento tra la lettera dell’alfabeto e l’immagine che vi è connessa e che la richiama alla memoria, ma deve rendere il sillabario uno strumento al tempo stesso istruttivo e piacevole, assimilando al gioco e al divertimento la fatica di imparare a leggere.

L’illustrazione per l’infanzia assume una dimensione sempre più autonoma e anche grandi artisti e illustratori si cimentano nella produzione di alfabeti illustrati per l’infanzia: come ad esempio, per citarne solo alcuni tra quelli esposti in mostra, Walter Crane, Job, Auguste Vimar, Edward Lear, Edmond François Calvo, Feodor Rojankovsky, Benjamin Rabier.

La mostra è visitabile negli orari di apertura della Biblioteca.

Nel sito della ‘Panizzi’  è possibile effettuare una visita virtuale dell’esposizione attraverso le immagini di tutte le opere esposte.

Per informazioni: tel. 0522 456055; e-mail.