“Fa piacere vedere che anche a Modena, finalmente, tante persone hanno voluto partecipare alla Giornata del Ricordo, con la commemorazione degli italiani d’Istria e di Dalmazia, vigliaccamente cacciati dalle loro terre romano venete e crudelmente infoibati per mano della violenza comunista dei partigiani di Tito”.Ad affermarlo il Consigliere regionale del PDL Enrico Aimi che ha evidenziato come sia stato onorato di stringersi ancora una volta ai sopravissuti di quella tragedia.

“Ho difeso con i fatti tanti anni fa quella memoria, lo voglio ricordare ancora una volta oggi, quando ancora giovane indossai a Roma la toga come parte civile nel processo contro gli infoibatori Pisculich e Motica, accusati di genocidio. Ancora allora si prendevano insulti e sputi dai tanti che raccontavano che le foibe non erano mai esistite e che si trattava di una volgare invenzione dei revisionisti. Oggi posso dire a testa alta che questi mistificatori della verita’, ancora in servizio permanente effettivo, si dovrebbero vergognare, alla pari di coloro che, da negazionisti , raccontano che nei campi di concentramento nazionalsocialisti non si consumo’ la più’ grande tragedia dell’umanita’.

Mancano pero’ ancora, proprio qui, nella storia di questa realta’ emiliana, alcune pagine di storia strappate dalla ideologia: quelle sulle migliaia e migliaia di italiani trucidati a guerra finita, bambini, donne – spesso ausiliarie dei reparti della Repubblica Sociale – , vecchi, possidenti, fascisti o presunti tali, italiani che avevano come unica colpa quella di non essere comunisti e di rifiutare di passare da una dittatura all’altra . Addirittura tra le vittime vi furono anche tanti partigiani delle formazioni bianche. Una mattanza che duro’ fino al 1948, peraltro consumata con violenze inaudite. Per questi italiani non ci sono vie o cippi ove deporre un fiore o pronunciare una preghiera’.

Perche ? Il sangue degli uomini ha forse un colore diverso. Ci sono ancora, nel 2010, italiani di serie A e altri di serie B. Per le vittime della tremenda violenza perpetrata dai comunisti nel cosiddetto triangolo della morte, quanto dovremo aspettare ? Qui, a Modena e provincia, su questi fatti, c’e’ ancora più’ omerta’ che a Corleone. Se si vuole onorare e servire la verita’, sia tutta , se no sorge naturale , soprattutto alle giovani generazioni, pensare che la verita’ possa anche essere complice dell’oblio . Finiamola una volta per tutte con ogni negazionismo”.