«Siamo di fronte a un cambio di rotta inaccettabile, di segno opposto rispetto alle politiche seguite finora in tutta Europa all’insegna della tutela dell’agricoltura non ogm». Lo afferma Giandomenico Tomei, assessore all’Agricoltura della Provincia di Modena, a proposito dell’autorizzazione della Commissione europea alla coltivazione della patata transgenica.

«Si tratta di un segnale preoccupante – sottolinea Tomei – che non condividiamo perché intendiamo tutelare la genuinità delle nostre coltivazioni salvaguardando al contempo la salute dei cittadini. Al punto in cui è arrivata attualmente la ricerca scientifica, infatti, non ci sono garanzie sulla sicurezza per la salute, senza trascurare il possibile impatto negativo sulle coltivazioni. Insomma, ci appelliamo ad un principio di precauzione che finora aveva ispirato tutte le politiche europee in campo agricolo».

Tomei ricorda, inoltre, che «la stessa Efsa, l’autorità europea per la sicurezza alimentare, aveva applicato questo principio individuando i potenziali rischi dovuti alla diffusione di prodotti ogm. Rischi per la salute umana dovuti a effetti tossici imprevedibili, resistenza agli antibiotici, cambiamenti dei valori nutritivi; ma anche rischi per l’ambiente dovuti alle interazioni della pianta modificata con altre coltivazioni, insetti e in genere ogni forma di vita con conseguenze sulle biodiversità. Anche il Consiglio provinciale nel 2005 approvò una netta presa di posizione contraria agli ogm rilevando anche il tema del pericolo della dipendenza dai detentori dei brevetti, magari stranieri».

Per Tomei c’è anche un altro rischio. «Quali sarebbero le conseguenze sui nostri prodotti tipici come il parmigiano-reggiano, l’aceto balsamico di Modena, le nostre pere e ciliegie? Anche grazie allo notevole sforzo delle imprese, supportate dalle politiche degli enti locali, stiamo creando un’agricoltura di qualità, sempre più rispettosa dell’ambiente. E mentre la tendenza in tutta Europa è questa – sottolinea Tomei – la Commissione europea decide di aprire per la prima volta a tecniche genetiche di cui, ripeto, sappiamo ancora troppo poco».

Tomei annuncia, infine che «ci opporremo in ogni sede a questa decisione, in sintonia anche con quanto dichiarato dal Governo italiano. La nostra agricoltura non ha bisogno di prodotti ogm ma di genuinità, qualità e rispetto per l’ambiente».