Il Sindaco di Fiorano, anche se in ritardo, scrive sulla drammatica situazione economica – produttiva che investe il distretto esprimendo la Sua veduta e lanciando un appello accorato alle Istituzioni, alle forze sociali ed Imprenditoriali.Noi Socialisti siamo abituati a formulare proposte, sistematicamente non presi in considerazione, anche perchè la novella politica bipartitica, coniugata con il mai sopito atteggiamento egemonico, sta producendo danni incalcolabili.

Vogliamo dare credito ad una figura Istituzionale, rappresentata dal Sindaco di Fiorano per una condivisa chiamata a raccolta per aggredire questo stato di crisi, le sue ripercussioni ed anche le sue anomalie. Purtroppo anche per il Sindaco di Fiorano nessun riscontro, anche da casa Sua.

Capisco che siamo tutti impegnati in una difficile campagna elettorale ed ho l’impressione che la prudenza ci sta portando ad allungare i tempi per la soluzione dei problemi. Bisogna smetterla di rifugiarsi sotto l’ombrello dei confini comunali e facciamo intervenire la “politica“ del fare e delle cose. Forse qualche risposta potrà venire dal Consiglio Provinciale aperto del 6 marzo, confidando in proposte concrete dell’Assessore alle attività produttive.

C’è da promuovere, velocemente, un tavolo di confronto forte e largo, sopratutto credibile. Serve una grande opera di responsabilità sociale a tutela delle aziende, dei lavoratori, degli artigiani, della piccola e media impresa, del terziario, quindi serve velocità d’intervento, vanno stanate ed isolate le mele marce e va ripristinata la pratica “dell’etica” anche nei rapporti economici. Sembra chiaro, come diciamo da sempre, che non c’è più spazio per iniziative, seppur lodevoli, isolate, talvolta “ autarchiche “.

Qualcuno dovrebbe spiegare, a tutti, come mai un Distretto importante come quello della Ceramica non ha usufruito dei benefici settoriali, recentemente emanati dal Governo Centrale (avevamo anticipato, in tempi non sospetti, che sarebbero entrati i mobili della Brianza, macchine agricole, tessile e quant’altro di chiara convenienza politica territoriale).

Noi lo sappiamo: la pochezza politica della conservazione e la incapacità di fare squadra, al di fuori degli schieramenti di appartenenza, ma anche la ricerca del “piccolo cabotaggio industriale”. Abbiamo visto che, certi temi, pagano elettoralmente ma che noi consideriamo marginali, perlomeno nell’attuale fase.

Serve un governo locale di unità Distrettuale, un governo per l’emergenza Distrettuale. Le aziende e le famiglie in sofferenza, sono in mezzo al guado e non possono aspettare tempi dilatati.

Abbiamo sollecitato, da tempo, l’istituzione del Distretto Industriale (Veneto docet ) per trarre tutti i benefici previsti dalle leggi nazionali, ma anche in questo caso la forza trainante della Regione è ferma, nonostante gli stimoli, forti ed importanti, provenienti da alcune forze politiche ed imprenditoriali. Vorremmo misuraci al riguardo con i candidati al seggio dell’Assemblea Regionale, ma fino ad oggi si parla alle “curve“ e di questioni di facile consenso.

Forse è arrivato il momento di incatenarsi in massa davanti a tutte le sedi Comunali per far valere i diritti della gente e i doveri della politica.

(Francesco Mannino, Partito Socialista Sassuolo)