L’errore nella presentazione delle liste c’è stato. E’ innegabile. Ma chiedo: cosa voleva Stefano Bonaccini, e con lui tutto il PD, correre senza avversari? Perché in gioco c’era poi questo: lasciare fuori dalle due principali regioni italiane il principale partito presente oggi in parlamento.

Mi sento quindi di citare le parole che ho trovato sul sito del Quirinale questa sera, scritte dal Presidente Napolitano:

“Erano in gioco due interessi o “beni” entrambi meritevoli di tutela: il rispetto delle norme e delle procedure previste dalla legge e il diritto dei cittadini di scegliere col voto tra programmi e schieramenti alternativi. Non si può negare che si tratti di “beni” egualmente preziosi nel nostro Stato di diritto e democratico”.

Tutto qui: c’erano due beni preziosi, e il decreto approvato e poi firmato dal Presidente ha voluto preservare un bene: non fare un male. A meno di sconfessare lo stesso Napolitano.

(Avv. Gian Paolo Lenzini, Vice coordinatore regionale – PDL)