Per migliorare la sicurezza dei fiumi Aipo investirà quest’anno circa sette milioni e mezzo di euro. Le risorse, come stabilito nel corso di un incontro tra la Provincia i responsabili dell’ente regionale, competente sui tratti arginati di pianura di Secchia e Panaro, saranno utilizzate per garantire una maggiore efficienza alla cassa di espansione del Panaro, sistemare alcuni punti critici degli argini del Secchia e Panaro e avviare i lavori della nuova cassa di espansione del Naviglio ai Prati di S.Clemente.

Il programma degli interventi è stato illustrato da Stefano Vaccari, assessore provinciale all’Ambiente, rispondendo in Consiglio provinciale, mercoledì 17 marzo, a una interpellanza di Luca Ghelfi (Pdl).

«Purtroppo – ha rilevato Ghelfi – le emergenze legate alle piene dei fiumi sono sempre più frequenti, senza trascurare la situazione del reticolo dei torrenti che spesso causano serie difficoltà. Occorre monitorare l’iter per l’erogazione dei fondi necessari a far fronte a questa situazione».

Entrando nel dettaglio degli interventi Aipo, Vaccari ha spiegato che le casse del Panaro saranno rese più efficienti attraverso lo studio di una soluzione che renda più “attiva” la cassa attraverso la sistemazione delle bocche di uscita. Sugli argini del Secchia e in alcuni punti sul Panaro si interverrà in particolare sui punti critici che si sono evidenziati con le piene dello scorso Natale, mentre ai Prati di S.Clemente partiranno i lavori di rinforzo degli argini e per le opere idrauliche allo scopo di creare un bacino di laminazione in grado di contenere le piene del Naviglio, garantendo una maggiore sicurezza della città di Modena. Per la cassa del Naviglio, oltre ai fondi Aipo (circa 2,5 milioni di euro) sono disponibili anche 950 mila euro stanziati dalla Regione Emilia Romagna.

Sono in arrivo – ha comunicato Vaccari – anche parte dei tre milioni di euro messi a disposizione il 3 marzo scorso con l’ordinanza della Protezione civile nazionale, conseguente alla dichiarazione dello stato di emergenza, per interventi contro i danni causati dal maltempo del dicembre scorso, censiti dalla Protezione civile provinciale, a cui si aggiungeranno una quota significativa dei 24 milioni (parte dei 100 milioni destinati dal Parlamento con la conversione del decreto legge 195 a favore di Emilia Romagna, Liguria e Toscana per i danni da maltempo) da destinare a opere per la difesa del suolo e la messa in sicurezza del nodo idraulico modenese.