Il presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani, d’intesa con i Prefetti e con i Presidenti delle Provincie interessate dell’Emilia Romagna, ha inviato oggi al presidente del Consiglio dei Ministri, una richiesta di integrazione alla dichiarazione di stato di emergenza per il territorio dell’Emilia-Romagna. Le violenti mareggiate ed eccezionali nevicate del 9,10 e 11 marzo continuano infatti, con lo scioglimento della neve, a creare gravi dissesti nel territorio.

In particolare, rispetto alla precedente richiesta, si evidenzia la situazione che si è venuta a creare nel Comune di Santa Sofia, con una vasta frana in località Campone che ha causato l’interruzione della strada provinciale 4, a circa 2 chilometri dalla frazione di Corniolo. La frana, di oltre tre milioni di metri cubi di materiale, ha reso necessaria l’evacuazione di due abitazioni e distrutto altre due destinate a residenze secondarie, ha divelto 300 metri di strada provinciale e 800 metri di una strada forestale di collegamento con residenze private e attività di agriturismo. La frana ha causato inoltre il parziale isolamento della frazione di Corniolo (250 residenti). Unica strada di collegamento al Capoluogo del Comune è una pista forestale “Strada forestale passo della Branchina”, usualmente destinata ad un transito turistico controllato per l’accesso al parco nazionale delle Foreste Casentinesi e di Campigna. La massa di terreno scendendo a valle ha completamente ostruito il corso d’acqua Bidente, creando un invaso d’acqua (150mila metri cubi) che costituisce un pericolo per infrastrutture e abitazioni situate nella valle del Bidente. L’Agenzia Regionale di Protezione Civile ha autorizzato interventi immediati, sotto la responsabilità del Servizio Tecnico di Bacino Romagna, per un importo pari a 200 mila euro per taglio alberi, drenaggi superficiali, per la realizzazione di un canalone per orientare la massa di terreno fuori dalla traiettoria di una abitazione a rischio e un intervento sul tratto ostruito del Bidente per favorire il deflusso controllato e graduale del lago formatosi a monte dello sbarramento. E’ stata inoltre predisposta un’attività di monitoraggio continuo dell’evoluzione del fenomeno con particolare riferimento alla formazione dell’invaso causato dalla frana. L’Agenzia ha inoltre autorizzato un concorso finanziario, pari a 50 mila euro al Comune di Santa Sofia, per la copertura delle spese di prima assistenza ai cittadini e di sistemazione della percorribilità della viabilità alternativa per raggiungere l’abitato di Corniolo.  L’interruzione della SP 4, che presumibilmente rimarrà tale per alcuni mesi, oltre ai disagi per la popolazione interessata, provoca significativi danni alle attività economiche della zona, considerato che costituisce una delle principali viabilità di accesso sia al Parco Nazionale, sia al complesso turistico alberghiero della Campigna e sia ai territori delle Provincie di Firenze e di Arezzo per chi proviene dalla Romagna. A seguito dell’evento, in raccordo con il Prefetto, il Presidente della Provincia, il Sindaco, il Servizio Tecnico Bacino di Romagna, l’Agenzia ha attivato la Commissione Regionale Grandi Rischi, sezioni idraulica ed idrogeologica, che nel corso del sopralluogo del giorno 20 marzo 2010, ha già fornito indicazioni tecniche utili per fronteggiare l’emergenza e che continuerà a seguire l’evoluzione del fenomeno.

Un ulteriore grave situazione di dissesto si è verificata nel Comune di Meldola, dove a causa delle consistenti piene del fiume Bidente, è stata profondamente erosa la spalla sinistra del ponte della strada comunale che collega la frazione di San Colombano alla località “Ca’ Baccagli”. Conseguentemente il viadotto stradale è stato interdetto al traffico e la ocalità risulta raggiungibile solo da una viabilità alternativa molto più lunga e precaria dal punto di vista idrogeologico, creando gravi disagi alla popolazione interessata. A seguito della richiesta del Sindaco, l’Agenzia ha assegnato al Comune un primo stanziamento pari a 40.000 euro per interventi urgenti di protezione civile per primi interventi di somma urgenza.

Si segnalano inoltre gravi dissesti nei Comuni di Cesena e di Roncofreddo in Provincia di Forlì-Cesena, dove a causa di recentissimi movimenti franosi è stata necessaria l’evacuazione di 13 persone tutt’ora ospitati in alloggi alternativi messi a disposizione dalle amministrazioni locali.

Un altro grave dissesto si è verificato nei giorni scorsi nella frazione di Calderino, Comune di Monte San Pietro in Provincia di Bologna, dove a seguito di un movimento franoso che ha coinvolto un condominio, il Sindaco ha disposto l’evacuazione di 16 persone, attualmente ricoverate presso strutture alberghiere.

La valutazione economica per la gestione della prima emergenza e per gli interventi più urgenti viene ad oggi stimata in 4 milioni di euro. Il Direttore dell’Agenzia regionale di Protezione Civile, in stretto raccordo con i Presidenti delle Province, i Sindaci, i Prefetti, il Direttore regionale dei Vigili del Fuoco e del Corpo Forestale dello Stato, i Servizi Tecnici di Bacino della Regione, i responsabili delle Strutture Operative interessate ed il Volontariato di Protezione Civile ha coordinato le operazioni di monitoraggio e di attivazione delle azioni per la salvaguardia della popolazione, delle infrastrutture e delle attività produttive.