Il pm Francesco Caleca della Procura di Bologna ha chiesto il rinvio a giudizio per E.R., la bolognese di 55 anni accusata dell’omicidio del suo ex compagno Agostino Pieralli, trovato morto il 13 maggio 2009 nella sua casa di montagna a Molino di Casio, sull’Appennino bolognese. Dovrà rispondere di omicidio volontario premeditato, e ad aprile dovrebbe cominciare l’udienza preliminare.L’uomo  – un autotrasportatore di 46 anni, originario di Casalecchio di Reno – fu trovato nel suo letto senza segni di violenza, e anche in casa non c’era nulla di anomalo. Subito dopo il ritrovamento del corpo, della donna si erano perse le tracce ma poi aveva telefonato alla madre di Pieralli chiedendo ‘perdono’.

Il 15 maggio si era presentata alla gendarmeria di Auxerre, in Francia, raccontando di aver ucciso l’ex fidanzato con un’ iniezione letale. La coppia avrebbe avuto ancora alcune situazioni patrimoniali in comune, dopo aver gestito assieme un esercizio.

Estradata in Italia, la donna – che pare non si fosse rassegnata alla fine della relazione – aveva confermato di aver ucciso Pieralli con un’iniezione letale di stupefacente, che aveva personalmente acquistato e iniettato. Ma in una memoria difensiva presentata successivamente dalla sua difesa, la donna ha precisato che non aveva intenzione di ucciderlo, che l’aveva drogato solo per farlo cadere nella dipendenza e che tra i due c’era stato un litigio. Gli inquirenti, invece, propendono per la premeditazione visto che la donna si era procurata la droga e che, dopo il presunto omicidio, è scappata.