Sospese tra cauti ottimismi e la consapevolezza che la crisi in modi diversi incide anche sulle festività e sulle abitudini delle famiglie: sono così, incerte come il tempo atmosferico annunciato per il weekend, le previsioni degli operatori di ristoranti e pubblici esercizi di Confesercenti Modena per la Pasqua alle porte. Per avere un’idea di quale clima si respira l’associazione ha raccolto i pareri, le aspettative e i timori di diversi operatori da anni presenti sul mercato con le loro attività della ristorazione e non solo, chiedendo a loro di dipingere un quadro della situazione.
Temi ricorrenti per tutti gli operatori intervistati quello della famiglia, il tipo di clientela che maggiormente, se non esclusivamente, affolla i ristoranti tra la domenica di Pasqua e il lunedì di Pasquetta, e il classico menù tipico pasquale a base di agnello. Un attaccamento alla tradizione al quale comunque i ristoranti non mancano di affiancare i propri menù tradizionali, e in alcuni casi speciali menù di degustazione.
“Le festività sono sempre piuttosto movimentate per noi –raccontano dal ristorante L’incontro di Carpi- abbiamo più prenotazioni per domenica che non per lunedì ma molto dipenderà anche molto dal tempo che farà. Con un weekend brutto le città sono più privilegiate rispetto al mare o alla montagna, la gente non ha voglia di andare in giro con il brutto tempo e quindi è più facile che le famiglie decidano di andare a mangiare fuori”.
Un ottimismo condiviso anche da Roberta Fini della Quercia di Rosa a Modena. “Le famiglie –dice Roberta- anche se poco si spostano in questi due giorni e il pranzo rimane un momento importante della giornata, per questo prevediamo di lavorare abbastanza. Bisogna riconoscere però che i comportamenti dei consumatori cambiano, si consuma meno e dove si può si fanno scelte meno costose, come ad esempio nei vini che accompagnano il pasto”.
Non per tutti è facile fare previsioni, o comunque la tendenza è quella di non farsi prendere da prematuri entusiasmi. E’ il caso di Luigi Scelleri, titolare del Formicone di Savigano che rimane in attesa di vedere quali saranno le scelte delle famiglie, che costituiscono la principale clientela in queste occasioni. “Non sempre si tratta di famiglie molto numerose, ma è raro che siano le coppie senza bambini a scegliere di mangiare fuori in queste giornate”.
Una tendenza in calo la riscontra anche Antonio La Monica, titolare del ristorante La Macine di Mirandola, che individua negli effetti della crisi sia limiti che possibilità. ”Le nostre aspettative sono di lavorare di più durante la settimana fino a venerdì, e gestire tra domenica e lunedì il lavoro che normalmente si farebbe in un giorno. Per quanto riguarda Pasqua abbiamo visto un calo negli ultimi anni, paradossalmente la crisi però tiene la gente vicina perché è più facile che le famiglie sostituiscano il weekend o la gita fuoriporta con un pranzo in compagnia, godendosi una giornata insieme.”
La tradizione in tavola si può rispettare anche trascorrendo la Pasqua in casa, una tendenza che secondo Elio Linari, titolare di due macellerie a Vignola e Savignano, le famiglie continuano a seguire a giudicare dagli acquisti. “In questi giorni l’agnello conosce certamente un picco di richieste, anche se è tutto in divenire visto che a differenza del Natale non ci si muove con largo anticipo. In generale però –conclude Linari- si vendono anche arrosti e bolliti, carni tipiche dei pranzi delle feste in cui le famiglie si riuniscono a tavola”.
I pranzi in famiglia, a casa o al ristorante, sono infatti solo una delle opzioni che si presentano alle persone in occasione delle festività a fronte dell’opportunità per chi proprio non può farne a meno, di una vacanza lontano da casa. “La meta più scelta dai nostri clienti –racconta Franco Perini, titolare dell’agenzia Moda Viaggi di Carpi- in queste vacanze di Pasqua è Sharm El Sheik anche se in generale le prenotazioni per questo periodo sono in calo. In tanto hanno scelto soggiorni brevi per il weekend in Italia, città d’arte soprattutto, ma spostandosi in macchina a noi rimangono soprattutto prenotazioni degli alberghi. Chi si muove maggiormente sono le famiglie, per il weekend o anche per l’intera settimana chi ne ha la possibilità, ma il calo c’è e si vede senza contare –conclude Perini- che per la prossima estate ancora non si muove niente. Segno che le persone son molto caute sulle vacanze e preferiscono aspettare”.

