Dopo il grande successo decretato dalle centinaia di visitatori nel weekend di Pasqua, proseguono gli appuntamenti dedicati alla memoria e alla narrazione cinematografica nell’ambito della mostra Family – i filmini di famiglia, ospitata allo Spazio Gerra fino al 25 aprile, sabato 10 aprile la Biblioteca delle Arti (piazza della Vittoria 5) ospiterà l’incontro fra Tullio Masoni, giornalista e critico cinematografico, e la celebre regista Alina Marazzi.

In equilibrio tra pubblico e privato, tra il racconto delle conquiste femminili in Italia negli anni ‘60 e ‘70 e i filmati di famiglia conservati in soffitta dal nonno, i film di Alina Marazzi sono documentari intimi, frammenti di immagini e di vite che dal quotidiano personale si trasformano in esperienza collettiva. Family. I filmini di famiglia tenta cosi di raggiungere l’ambizioso traguardo di una più ampia condivisione del materiale privato e gelosamente custodito.

Alina Marazzi si è segnalata all’attenzione della critica e del pubblico internazionale con il suo primo documentario Un’ora sola ti vorrei (2002, 55’). Per realizzare questo film ha montato i filmini amatoriali in super 8 girati, nell’arco di trent’anni, dal nonno, il libraio e editore milanese Ulrico Hoepli, insieme ai diari e ai dischi preferiti della madre, morta quando lei aveva sette anni, cercando di ricostruirne la personalità. Con il film ‘Un’ora sola ti vorrei’ ha vinto numerosi premi internazionali, tra i quali il premio per il miglior documentario al Festival di Torino 2002 e al Newport International Film festival (2003), e la menzione speciale della giuria al Festival di Locarno 2002 e al Festival dei Popoli di Firenze 2002.

Nel 2007 Alina Marazzi ha realizzato Vogliamo anche le rose (2007, 85’), documentario in cui rievoca l’Italia del profondo cambiamento portato dalla liberazione sessuale e dal movimento femminista dalla metà degli anni ’60 fino al 1977. Selezionato al David di Donatello come miglior documentario, questo film raccoglie alcune personali voci diaristiche, rielaborate con la collaborazione della scrittrice Silvia Balestra, montate con materiali visivi da film sperimentali o in super8, immagini di repertorio e fondi privati.

L’evento è promosso dall’Assessorato Cultura e Università e dall’Assessorato Cura della comunità del Comune di Reggio Emilia in collaborazione con i Musei civici.