Domani, domenica 11 aprile, alle ore 21, all’interno della stagione di prosa 2009-2010 ideata dalla Corte Ospitale, sul palcoscenico del Teatro Herberia è in scena lo spettacolo L’aggancio, drammaturgia e regia di Serena Sinigaglia, con Fausto Russo Alesi e Mariangela Granelli, una produzione A.T.I.R.- Associazione Teatrale Indipendente per la Ricerca, da un progetto di “Dedica Festival Pordenone”.

Lo spettacolo è tratto dall’omonimo romanzo di Nadine Gordimer. Racconta della storia d’amore tra Abdu, immigrato senza permesso di soggiorno e Julie Summers, giovane rampolla di una famiglia bene di Johannesburg.

La Gordimer affronta due temi centrali dell’uomo contemporaneo e dell’umanità in genere: l’amore e la diversità.

Temi ripresi da Serena Sinigaglia che descrive così il suo avvicinarsi al romanzo: “ho voluto che l’allestimento fosse di una semplicità disarmante. Ho voluto affidarmi alla forza del testo (e della storia che racconta) e a due bravi attori, capaci di fare il resto, capaci, intendo, di dare corpo, voce, umori ai due protagonisti, a lui e a lei, al loro imprevisto e imprevedibile folle amore. La riduzione drammaturgica è stata fatta all’insegna dell’assoluto rispetto della fonte; ho dunque sostanzialmente tagliato e riadattato (con la maggiore delicatezza e sobrietà possibile) il romanzo, riunendo sui soli due protagonisti le fila di un racconto che ovviamente la Gordimer affida a più voci. Ancora una volta ho scelto lui e lei per raccontare il tutto, e l’ho fatto perché penso che lì è il cuore stesso della vicenda, l’anima più profonda di questo bel romanzo di Nadine Gordimer. Romanzo necessario, un vero “pop d’autore”, come il teatro in cui credo”.

Argomenti di forte attualità escono dalle pagine del romanzo e rivivono sulla scena: l’immigrazione e il razzismo, la diversità culturale e religiosa, la difficile integrazione e l’auspicabilità del dialogo.

Dalle note di regia: “nella prima parte dell’opera assistiamo all’infruttuoso e caparbio tentativo di lui di entrare a far parte della società occidentale che lo respinge, nella seconda parte vediamo lei alle prese con lo stesso impulso nella casa di lui, in un più o meno indefinito paese islamico, circondato dal deserto e separato dal mondo per via di quella povertà ormai nota e forse anche per questo ancora più sorprendente per chi le si avvicina davvero”.

E’ un romanzo spiazzante, dal finale capovolto, che ricorda come la realtà non sia mai come la immagini. Biglietteria: ingresso da 8 € a 14 €.

Prenotazioni presso La Corte Ospitale, tel. 0522 621133, e-mail.

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