Proseguono i momenti di approfondimento della Biennale del Paesaggio utili per apprezzare il lavoro di programmazione territoriale che la Provincia di Reggio Emilia sta sviluppando in questi anni di radicali cambiamenti.Il prossimo è fissato per giovedì 15 aprile alle ore 17, all’Aula magna “Manodori” della sede reggiana dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia: “Paesaggi in produzione” è il titolo dell’incontro durante il quale verranno presentati gli esiti di tre ricerche commissionate all’Università Iuav di Venezia.

Il documento di riferimento della Provincia, il Ptcp – Piano territoriale di coordinamento provinciale che sta percorrendo il suo iter complesso di approvazione individua una suddivisione di aree e funzioni sulle quali adottare coerenti criteri urbanistici, ambientali, di sviluppo.

La volontà di applicare un pensiero “alto” al territorio espressa dalla presidente della Provincia Sonia Masini trova in questo caso concrete applicazioni di metodo nel coinvolgimento di studiosi universitari qualificati come quelli dell’Università di Architettura di Venezia.

Con la coordinazione del professor Renato Bocchi, un gruppo di docenti costituito da Paola Cavallini, Michela De Poli e Adriano Marangon ha approntato delle linee guida per la trasformazione di paesaggi con destinazione industriale artigianale in tre aree di interesse sovracomunale comprese nel Ptcp.

L’indagine si è concentrata sui casi di studio relativi alle aree di Poviglio-Boretto, Cadelbosco di Sopra, Canossa-Val d’Enza. Questi hanno permesso, per i loro caratteri distintivi, di testare gli strumenti di analisi e composizione progettuale rispetto a diversi tipi di paesaggi: il territorio centuriato della pianura (Poviglio-Boretto); il rapporto con un centro urbano di modeste dimensioni (Cadelbosco di Sopra) e un paesaggio perifluviale con un delicato rapporto tra partitura agricola, nuova infrastruttura e luoghi di cava (Canossa – Val d’Enza).

La ricerca è stata finalizzata all’individuazione, attraverso l’impiego di elementi/materiali propri della progettazione paesaggistica, di una metodologia compositiva che permettesse di definire aree produttive ecologicamente attrezzate, pensate attraverso un processo insediativo basato sui caratteri distintivi dei luoghi e dei paesaggi interessati.

Nella recente e affollata presentazione della Biennale del Paesaggio 2010 tenutasi al cinema AlCorso, il professor Bocchi ha sottolineato la sintonia molto forte creatasi con la Biennale di Reggio Emilia, interessantissima per come stabilisce un collegamento tra gli aspetti culturali e quelli tecnico-edificatori della progettazione.

La Mission dello Iuav, Università concentrata sulle questioni dell’arte e dell’urbanistica, è proprio quella di essere un ateneo “del progetto” – ha ricordato Bocchi – ispirato a un elemento primario che viene dalla Convenzione europea sul Paesaggio: un’idea di progettazione che, al contrario di quanto avveniva in passato, non sia più soltanto di salvaguardia, protezione o di mera ubicazione e rimedio ai deturpamenti avvenuti, ma divenga un pensiero progettuale preventivo e contestuale agli interventi di trasformazione.

Questo tema viene oggi sperimentato e verificato in modo specifico grazie alla collaborazione con la Provincia di Reggio Emilia e la Biennale del Paesaggio.

Per Bocchi ciò deve avvenire coniugando i valori del territorio in quanto “paesaggio culturale”, che quindi è sempre di fatto, per l’opera antropica di trasformazione che riceve, come un palinsesto continuamente cancellato e riscritto, in un’opera di svelamento che deve mantenere la capacità di rimarcare i suoi valori intrisechi in una prospettiva anche di trasformazione.

Bocchi riconosce alla Biennale di aver conferito al proprio gruppo di lavoro ottime possibilità operative in tal senso, perché caratterizzata da una impostazione d’impianto interdisciplinare che scava fino alle relazioni tra territorio e letteratura, arte, cultura e realtà locali.

Questa filosofia permette da un lato una consapevolezza nel pensiero progettuale che nasce dal territorio stesso, dalle sue cifre peculiari, dall’identità delle comunità che lo abitano e dall’altro un coinvolgimento su larga scala della popolazione, che dagli eventi della Biennale spazianti dal convegno alla mostra, al teatro o alla musica trae continue e diversificate occasioni per impadronirsi di quella cultura e sensibilità devono sempre più diffondersi capillarmente nel comune sentire.

L’evento di giovedì 15 aprile avrà inizio alle ore 17, prevede i saluti dell’assessore provinciale alla Pianificazione, cultura, paesaggio e ambiente Roberto Ferrari, gli interventi di Anna Campeol, dirigente del Servizio pianificazione territoriale, ambiente e politiche culturali, del professor Renato Bocchi, coordinatore della Laurea magistrale in “Architettura per il paesaggio” e dei colleghi Paola Cavallini, Michela De Poli e Adriano Marangon.

Le conclusioni saranno affidate all’ex rettore dello Iuav professor Carlo Magnani, oggi Presidente di Uniscape, uno degli enti impegnati nell’applicazione della Convenzione europea del Paesaggio.

La Biennale del Paesaggio, quest’anno alla terza edizione, è sostenuta da Fondazione Cassa di Risparmio di Reggio Emilia “Pietro Manodori”, Landi Renzo spa, KerSelf, Ccpl, Acanto, Coopsette, Conad, Enìa.

Per informazioni: Segreteria Organizzativa Biennale del Paesaggio – tel. 0522 444431 – 444421 – e-mailBiennale del Paesaggio.