Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha firmato oggi il decreto legge relativo alle “disposizioni urgenti in materia di spettacolo e di attività culturali”. Il nuovo testo, trasmesso ieri dalla presidenza del Consiglio – sottolinea il Quirinale – “riflette significativamente osservazioni segnalate al ministro per i Beni e le attività culturali”. Il capo dello Stato, inoltre, “ha preso atto della conferma da parte dello stesso ministro dell’intendimento di incontrare nei prossimi giorni le rappresentanze sindacali e di tener conto, nel corso dell’iter di conversione, delle proposte dei gruppi parlamentari e degli apporti collaborativi, che potranno pervenire dal mondo della cultura e dello spettacolo”.

”Ancora non abbiamo letto il testo, ma è importante che in questo decreto il governo abbia inteso recepire le indicazioni del capo dello Stato”, dice all’ADNKRONOS il sovrintendente del Maggio Musicale Fiorentino, Francesco Giambrone. ”Napolitano – prosegue Giambrone – come sempre, è stato garante e ci dà indicazioni di percorso. Quindi lavoriamo insieme perché questa riforma sia condivisa da tutti quelli che operano in questo mondo”.

“Noi non conosciamo ancora il contenuto del decreto firmato da Napolitano, ma nelle bozze che abbiamo visto c’era il totale esproprio del ruolo del sindacato e della contrattazione nazionale”, commenta il segretario nazionale della Uilcom, il sindacato di categoria della Uil che rappresenta i lavoratori dello spettacolo, Riccardo Catini.”Noi non siamo favorevoli al decreto firmato da Napolitano – dice dal canto suo Dora Liguori, segretario generale dell’Unione artisti Unams – Nelle fondazioni è sempre più scarsa la presenza della musica e degli artisti italiani. Noi non vogliamo impedire che gli artisti stranieri vengano nei nostri teatri, ma volevamo una legge che tutelasse gli artisti italiani”.

Fonte Adnkronos