La questione può sembrare non pertinente alle problematiche sassolesi,ma vogliamo lo stesso commentare e valutare il “ presunto” scandalo che sta coinvolgendo il Ministro delle Attività Produttive.

Diffidiamo sempre dei teoremi apparsi sulla stampa e che fanno risalire la “ provvista “ per pagare, parte, dell’appartamento in “ nero “ a manovre e fondi provenienti da affaristi degli appalti pubblici.

Come abbiamo già detto,altre volte, non siamo abituati al “ lancio di monetine “ ad “ indossare guanti bianchi “ o mostrare un “ cappio”. Una cosa certa è la seria ricostruzione operata dalla Guardia di Finanza che per noi è garanzia di serietà ed obiettività. L’appartamento comprato dal Ministro è stato pagato 1.700.000 euro e non 600.000 euro come dichiarato nel rogito.

Quindi ,in prima battuta , c’è stata evasione fiscale nel campo dell’imposta di registro. Ma c’è un’altra complicazione : nel nostro sistema fiscale è operativo il cosiddetto “ redditometro “. A livello di Anagrafe Tributaria vengono incrociati i dati del Registro,Pubblico Registro Automobilistico ed altri enti ,con i redditi dichiarati a fini IRPEF, viene formata un “ lista “ ed inviata agli uffici locali di competenza per il controllo di merito.

Una domanda ci sembra legittima : il Sig. Ministro è comparso nella “ lista “ ? può darsi di no se la “ spesa “ è quella del rogito ( € 600.000) ma se la “ spesa “ era reale (€ 1.100.000) può darsi che sarebbe stato segnalato per il successivo controllo.

Sappiamo che gli uffici dell’Agenzia sono molto scrupolosi, talvolta costretti ad attivare indagini bancarie,ma sempre a garanzia del contribuente.

Di fronte ad una tale atto ,se dimostrato, è ravvisabile la fattispecie di evasione fiscale,ai fini dell’IRPEF ,ovviamente se il Ministro ha dichiarato un reddito inferiore alla capacità di investimento e tenore di vita ( assicurazioni,barche,cavalli,auto di lusso,ecc) , e nel nostro ordinamento è reato.

Oggi tanti cittadini contribuenti sono alle prese con il “ redditometro “ ,non capirebbero, tale modo di aggirare la norma, come farebbero fatica a capire quei tanti artigiani,commercianti,professionisti,alle prese con gli studi di settore,sia nella fase di compilazione e chi a difesa dalle pretese fiscali,perché segnalati “ liste “ mirate.

Se non sbagliamo i tempi,ricordiamo che i Consigli Comunali del Distretto Ceramico,qualche mese fa,votarono un documento ,in appoggio alla iniziativa di una organizzazione di categoria,per la richiesta all’Osservatorio Regionale per la revisione degli studi di settore, di verificare la possibilità della sospensione degli stessi,vista la grave crisi che ha messo in ginocchio l’economia locale.

Allo stato dei fatti non ci risulta la convocazione dell’Osservatorio e non sarebbe male che tale organismo fosse,al più presto,convocato.

Mario Cardone – Direzione Provinciale Partito Socialista Modena