I disturbi del comportamento alimentare come l’anoressia e la bulimia nervosa sono vere malattie che, se non riconosciute e curate adeguatamente e con tempestività, si cronicizzano causando gravi sofferenze sia ai pazienti che alle loro famiglie. La frequenza di questi disturbi nella nostra società è in aumento: colpiscono maggiormente le donne ma sono diffusi anche fra i maschi in forme ancora più gravi, in particolar modo fra i 12 e i 25 anni, anche se ne soffrono soggetti più piccoli e più anziani, fino a 60 anni di età. Per quanto riguarda la provincia di Modena, si stimano circa 250 casi di anorressia nervosa, 600 di bulimia nervosa, 1.500 di forme intermedie, con un’incidenza di circa 200 casi nuovi ogni anno.

A queste tematiche sarà dedicato un importante convegno, in programma venerdì 7 maggio con inizio alle 8,30 al Centro Famiglia di Nazareth di via Formigina 319, dal titolo “La terapia cognitivo-comportamentale dei disturbi alimentari”. L’appuntamento, organizzato dall’Azienda USL di Modena, sarà un’occasione di aggiornamento sui modelli di trattamento più moderni, in particolare sulla terapia cognitivo-comportamentale, che sarà presentata da relatori di rilevanza nazionale e internazionale. Queste terapie, se ben applicate, sono in grado di guarire completamente i pazienti in percentuali mai raggiunte precedentemente (fino al 70%) e di consentire a quasi tutti un migliorameno significativo delle loro sofferenze.

Le indicazioni regionali, in applicazione delle più recenti linee guida delle società scientifiche internazionali, prevedono che i pazienti affetti da questi disturbi siano curati con un approccio interdisciplinare da un’équipe composta da medico, dietista e psicologo (o da psichatra o neuropsichiatra infantile, secondo i casi).

Le conseguenze delle patologie in questione sono molto serie: oltre alla grande sofferenza fisica e psichica e alle difficoltà per le famiglie, ci sono complicanze mediche e psicologiche rilevanti come la cosiddetta sindrome da digiuno, le conseguenze del vomito e gli aspetti depressivi. In percentuali oscillanti fra il 4% e il 18% dei casi si arriva anche al decesso del paziente.

La cura dei disturbi del comportamento alimentare è ancora spesso inadeguata, ma è possibile: per questo la Regione ha deciso di attivare un sistema di cure dedicato nelle varie province e di investire risorse. La cura necessaria, a secondo dei gradi di gravità, avviene a diversi livelli: ambulatoriale, di day hospital, di ricovero in reparti per acuti o in strutture riabilitative, ma dev’essere sempre condotta da un’équipe interdisciplinare.

Già da cinque anni l’Azienda USL di Modena ha attivato a livello sperimentale l’Equipe aziendale per i Disturbi del comportamento alimentare, che ha sede presso il Nuovo Ospedale Civile S. Agostino Estense. Ne fanno parte medici e nutrizionisti del Presidio Ospedaliero insieme a psicologi, psichiatri e neuropsichiatri infantili del Dipartimento di Salute Mentale. Finora sono stati presi in carico circa 80 nuovi pazienti all’anno.