Quanti di noi sanno quali opere espone il Museo Guggheneim di Bilbao e quanti viceversa ricordano il nome dell’architetto canadese che lo ha progettato o semplicemente hanno memorizzato l’avveniristica sagoma simbolo inconfondibile della città spagnola? Basta questo semplice riferimento per capire la straordinaria opportunità per tutta la città, offerta dal progetto di riqualificazione dell’ex Ospedale S. Agostino che proprio in questi giorni prende corpo. Le premesse appaiono incredibilmente stimolanti, anche perché gli effetti dell’intervento con certezza non si esauriranno nella pur importante area occupata dal palazzo settecentesco. In gioco c’è la riprogettazione di un contenitore che andrà ad accogliere un polo culturale che può, anzi deve, pesare positivamente sulle scelte che si andranno a fare per attrarre i turisti che si spostano alla ricerca di una pluralità di eccellenze: per vedere una mostra, gustare i prodotti della tavola, e appunto osservare la reinterpretazione di un palazzo storico da parte di un architetto di fama mondiale come Gae Aulenti. Il fatto che si intervenga sul costruito, non rende in alcun modo meno rilevante il progetto. Per chi avesse qualche dubbio ricordo che proprio l’architetto friuliano ha realizzato la trasformazione della Gare d’Orsay, in un museo che ospita i capolavori dell’800 e di inizio 900 della pittura francese.

Dobbiamo quindi prima di tutto ringraziare la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena che ha avuto il coraggio di puntare in alto e di investire in modo importante su un progetto che, in quanto legato alla cultura, appartiene a tutti. Ora siamo sinceramente curiosi di vedere la presentazione pubblica fissata per l’inizio di giugno: già questo è un evento che attrarrà persone anche da fuori e che farà parlare di Modena. Crediamo che la creazione di un sito che può diventare luogo di un “evento permanente” nel rappresentare il passato ed il presente – Biblioteche e Museo della fotografia – ed il futuro centro per l’internazionalizzazione universitaria – possa incontrare un interesse notevole in tutti coloro che vogliono vivere l’esperienza di scoprire l’anima culturale del nostro territorio, andando oltre i grandi festival che annualmente portano, per qualche giorno, alla ribalta la nostra città.

Allargando l’orizzonte, il Museo della casa Ferrari, la riqualificazione di alcune Piazze Cittadine da parte dell’architetto Botta, ed ora l’ex s. Agostino sono nuovi punti che tra loro vanno uniti per rendere più riconoscibile ed appetibile l’offerta. Meglio ancora, sono ulteriori elementi che possono caratterizzare l’identità del prodotto Modena. Un prodotto, come ricordato ormai in più occasioni, che non può contare su elementi che da soli possono spostare numeri importanti anche se le attese rispetto al Museo della Casa Ferrari sono comprensibilmente alte, in considerazione proprio della valenza mondiale del mito Ferrari.

Per questo riteniamo che la promozione debba diventare una delle priorità sulle quali costruire una strategia di marketing del prodotto turistico modenese. I visitatori dovrebbero, a nostro parere, sempre trovare un forte legame con il territorio modenese se vogliamo che rimangano nella nostra città per un tempo che vada oltre la visita legata ad una singola proposta. Il legame con il territorio dovrà a nostro avviso diventare il principio ordinatore di tutte le scelte e di tutte le azioni se vogliamo che il territorio non sia solamente una quinta teatrale.

(Il responsabile settore Turismo Confesercenti Modena, Daniele Cavazza)