Una settimana di festa dedicata ai libri e all’ambiente: dal bosco agli orti, dai cambiamenti climatici all’impronta ecologica, dall’arte antica degli erbari per collezionare le piante ai “pirati della tavola periodica”, che mostreranno ai più piccoli come nascono i colori. Al Foro boario di Modena in via Bono da Nonantola, dal 14 al 21 maggio torna “Libranch’io: la scuola che fa i libri”. La mostra concorso, con 204 volumi realizzati da 140 scuole di tutta Italia, si affianca quest’anno a una settimana di iniziative rivolte alla scuola e alla famiglia, con ingresso gratuito ogni giorno dalle 8.30 alle 19.

Il programma va dagli spettacoli teatrali “Lavare il mondo” e “Dove gli angeli esitano”, della compagnia Koiné, alle proiezioni di documentari sulle tradizioni gastronomiche, di film come “Terra madre” di Ermanno Olmi o cartoon ambientalisti come “Wall-e”. L’associazione Il segnalibro proporrà letture animate di storie e filastrocche di Gianni Rodari e gli studenti dell’istituto d’arte Venturi guideranno i bambini più piccoli alla scoperta delle “Antiche rotte e immagini di mondi impossibili”. Altri laboratori sono ideati per tutta la famiglia, come “Un bastimento carico di filastrocche e colori” o “Disegni dall’orto”, mentre un ciclo di workshop per insegnanti propone temi che vanno dalla scienza alla ricostruzione grafica di ambienti naturali.

In mostra, accanto ai coloratissimi libri fatti dalle scuole sul tema dell’ambiente, ci saranno anche le tavole di Riccardo Merlo per il libro di paleobotanica “Le isole del tempo”, i “libri dell’orto”, i pannelli illustrativi sul risparmio energetico “Cambia il clima in città”. A Memo, in viale Jacopo Barozzi 172, sarà in mostra una selezione di libri interculturali tratti dall’edizione precedente di “Libranch’io”. I ragazzi delle scuole superiori della redazione di “Voci dal branco” seguiranno l’intera settimana di iniziative realizzando video e interviste ai protagonisti per il loro giornale on line (www.vocidalbranco.it).

La manifestazione promossa dall’assessorato all’Istruzione del Comune di Modena (Multicentro educativo Memo “Sergio Neri”), dagli assessorati all’Ambiente (Agenda 21) e alla Cultura (Servizio biblioteche) con il sostegno di Abitcoop e la collaborazione di numerosi partner istituzionali (Agenzia nazionale per lo sviluppo dell’autonomia scolastica, Direzione generale per lo studente del ministero della Pubblica istruzione, Legambiente, Regione Emilia-Romagna, comitato regionale Unicef, commissione nazionale italiana per l’Unesco).

Il Foro Boario si colora

I più famosi sono “Lettera a una professoressa” della scuola di Barbiana e “Cipì” del maestro Mario Lodi, ma di libri scritti nelle scuole in Italia ce ne sono migliaia, come dimostrano anche quest’anno i numeri del concorso “Libranch’io: la scuola che fa i libri”.  I libri vanno dai volumi coloratissimi e tattili delle 64 scuole d’infanzia ai lavori prodotti da 108 scuole elementari, 27 medie e 5 superiori, che hanno riflettuto su ambiente, natura, territorio e raccolto i risultati in volumi che molto spesso sono “pezzi unici”, alla cui realizzazione ha contribuito tutta la classe. La sezione “spazio libero” presenta inoltre 92 lavori fuori concorso realizzati dalle scuole modenesi. I libri vincitori saranno premiati sabato 15 maggio alla Tenda di viale Molza dall’assessore all’Istruzione del Comune di Modena Adriana Querzè e resteranno esposti fino al 21 maggio, con ingresso gratuito dalle 8.30 alle 19, al Foro Boario di Modena, in una settimana di festa, convegni e laboratori per scuole e famiglie.

Tra i libri realizzati nelle scuole, il più celebre è probabilmente “Lettera a una professoressa”, edito nel 1967 da Libreria editrice fiorentina e scritto in una sperduta scuola del Mugello da ragazzi guidati da don Lorenzo Milani. Un altro pioniere dei libri fatti a scuola fu Mario Lodi, che con pubblicazioni come “Cipì”, edito da Einaudi nel 1961, “Il paese sbagliato” (1970) e “Insieme” (1974), diede voce a racconti, esperienze e punti di vista dei bambini di Vho di Piadena (Cremona) e promosse attivamente una nuova metodologia pedagogica. Nel 1963, Einaudi aveva pubblicato anche “I quaderni di San Gersolè”, interamente scritto e illustrato dai ragazzi di una scuola elementare guidata dalla maestra Maria Maltoni.

Per informazioni è possibile visitare il sito web del Multicentro educativo Memo.

Un omaggio a Gianni Rodari nel trentennale della morte

Parte da Modena, con l’edizione 2010 di “Libranch’io” il progetto “Orti coltivati a libri”, che renderà omaggio al grande scrittore per l’infanzia e promuoverà nelle scuole la passione per la narrazione e la lettura, insieme all’attenzione per l’ambiente. A presentare il progetto, sabato 15 maggio alle 8.30 al Foro Boario, in via Bono da Nonantola, sarà l’esperto di letteratura per l’infanzia Vinicio Ongini. La Condotta slow food di Modena presenterà due esperienze di orti didattici già avviati nel modenese: “L’orto degli odori” alle Salse di Nirano e “L’orto didattico” della Lanterna di Diogene a Solara di Bomporto. Come ha rivelato Vinicio Ongini in un recente articolo sulla rivista “Liber”, fu proprio in provincia di Modena, a Gaggio di Piano, ospite di una famiglia di amici contadini, che Gianni Rodari creò il personaggio di Cipollino, mescolando il mondo fantastico della verdura ai temi della giustizia e della solidarietà che attraversano tutta la sua opera. A “Libranch’io” i libri e le esperienze sul tema degli orti saranno ospitate in una sezione speciale.

In mostra i consumi energetici in 5 città

A Modena sono aumentati i giorni di pioggia intensa, più di 25 l’anno in media tra il 1998 e il 2008. In crescita anche i giorni di caldo intenso: 5 volte l’anno si superano i 34 gradi centigradi. E tra il 1998 e il 2008 anche il consumo energetico è aumentato del 17%, mentre la media delle temperature in città è salita di quasi un grado rispetto al periodo 1961-1990. Sono alcuni dei dati presentati nella mostra “Cambia il clima in città”, al Foro boario, in via Bono da Nonantola, fino al 21 maggio in occasione del concorso di libri sull’ambiente “Libranch’io” (ingresso gratuito dalle 8.30 alle 19).

Una serie di pannelli espositivi mette a confronto Modena con altre quattro città italiane (Trento, Firenze, Potenza e Bari) evidenziando le variazioni climatiche degli ultimi anni e proponendo soluzioni per il risparmio energetico. A “Libranch’io” si parlerà di cambiamenti climatici domenica 16 maggio alle 16 con l’assessore all’Ambiente del Comune di Modena Simona Arletti e il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza. In programma anche un workshop per le famiglie che desiderano ricevere suggerimenti per comportamenti virtuosi e sostenibili.

La mostra “Cambia il clima in città”, organizzata dall’assessorato all’Ambiente del Comune di Modena e da Europe Direct, fa parte del progetto europeo “Life+Races”, Ben duecentocinquanta famiglie, di cui trenta residenti a Modena, sono state coinvolte in una comunità virtuale e si sono rese disponibili a monitorare il loro consumo energetico da settembre 2009 a settembre 2010. Attraverso il sito web del progetto (www.liferaces.eu) gli iscritti ricevono consigli, condividono problemi, soluzioni e risultati per risparmiare energia nelle proprie case. Al momento, in testa alla classifica dei nuclei familiari virtuosi, c’è la famiglia Brunello di Modena che rispetto al 2008 è riuscita a ridurre i consumi del 50%.

I dati delle cinque città italiane confermano un aumento complessivo medio di quasi un grado centigrado (0,94) più evidente in primavera e in estate, ed è proprio nelle città che si gioca un’opportunità chiave per migliorare gli stili di vita e ridurre i consumi e le emissioni. I dati in mostra evidenziano anche la bassa propensione dei modenesi per il trasporto pubblico, con 45,4 passeggeri annui per abitante. La domanda di trasporto pubblico dei modenesi è, però, in aumento, con un +4% registrato tra il 2000 e il 2008. A Modena va la palma della città che ha saputo aumentare di più la disponibilità di verde urbano, con un incremento del 63% e 48,9 metri quadri a disposizione per ogni cittadino.

La mostra “Life + Races” si inserisce nell’impegno che il Comune di Modena, insieme ad altre 1600 città europee, ha sottoscritto con il “Patto dei sindaci”, impegnandosi a proporre un piano strategico per ridurre le emissioni di gas serra, aumentare il risparmio energetico e la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili entro il 2020.