Si è svolto oggi a Roma presso la sala del Tempio di Adriano il IX Convegno Europeo del Commercio Urbano organizzato dall’Associazione Nazionale Centri Storici (ANCESTOR) aderente a Confesercenti e VITRINES D’EUROPE una rete di Associazioni di commercianti e operatori economici di Italia, Francia, Spagna, Belgio e Portogallo. All’evento ha partecipato anche una delegazione delle Confesercenti Emilia Romagna.

Il tema principale di questa edizione della manifestazione, che si è aperta con il saluto del Sindaco di Roma Gianni Alemanno e del Presidente della Confesercenti Nazionale Marco Venturi, ha riguardato il ruolo di commercio, turismo e cultura come fattori di sviluppo dell’economia urbana e l’approfondimento delle politiche di valorizzazione e rilancio delle attività economiche.

La nostra Associazione – ha sottolineato Stefano Bollettinari, Presidente di VITRINES D’EUROPE e Direttore di Confesercenti Emilia Romagna – ritiene fondamentale rilanciare le città come motori di crescita economica e occupazionale dell’Europa, come centri di sapere, innovazione, di risorse culturali, storiche, ambientali, luoghi di relazioni umane e coesione sociale; le città europee sono una “risorsa” particolarmente preziosa in questa fase in cui occorre favorire la ripresa economica. In questo ambito commercio, turismo e servizi possono svolgere un ruolo fondamentale, forti di un patrimonio di 14 milioni e mezzo di imprese a livello europeo (per il 99% p.m.i.), 52 milioni di occupati e 1.900 miliardi di valore aggiunto e quindi meritano politiche di valorizzazione adeguate”.

E’ necessario investire maggiormente per la qualità delle città, – ha continuato Bollettinari – per l’accessibilità, i trasporti (senza blocchi del traffico ma con investimenti strutturali), l’ambiente, la sicurezza, perché solo con città attrattive e dinamiche possono prosperare il commercio, il turismo e le altre attività economiche urbane. Occorre ritornare alle città, riscoprire la dimensione urbana sia dal punto di vista sociale che da quello commerciale, superando la cultura dell’espansione quantitativa della rete commerciale delle grandi e grandissime dimensioni, il cui ruolo è messo attualmente in discussione, valorizzando invece il servizio di prossimità e quello specializzato fornito dalle piccole e medie imprese dei centri urbani e dei centri storici”.

La manifestazione si è chiusa con l’approvazione della “Carta di Roma”, un documento di principi ma anche di richieste precise ai decisori pubblici a tutti i livelli.