Si è svolto quest’oggi, presso la sala Leonelli della Camera di Commercio di Modena, un convegno volto ad analizzare l’attuale contesto economico, con il contributo di esponenti del mondo bancario, del sistema camerale e di rappresentanti di istituzioni a livello regionale e locale, finalizzato ad un approfondimento della realtà attuale e alla ricerca di elementi di forza su cui basare la ripresa e lo sviluppo.

Lo spunto è stato rappresentato dalla presentazione dello studio realizzato dalla Camera di Commercio in collaborazione con il Prof. Aldo Bonomi di AASTER ed il Dott. Alessandro Amadori di Coesis Research di Milano tramite Retecamere.

Ha aperto i lavori il Presidente della Camera di Commercio di Modena, Maurizio Torreggiani, che ha sottolineato come lo sviluppo economico si fondi non solo sull’intraprendenza delle singole imprese – comunque decisiva – ma anche sulla capacità degli amministratori pubblici di trovare azioni a supporto delle stesse, capacità che, in questo particolare momento di crisi, deve tradursi in azioni concrete affinchè le aziende non siano lasciate sole; ciò in quanto, ancorchè dai dati congiunturali appaia che la fase discendente del ciclo sia conclusa, il completo superamento delle difficoltà è in realtà ancora lontano.

La funzione di moderatore è stata svolta dal dott. Aldo Bonomi, che ha sollecitato i vari relatori a un dibattito aperto e senza retoriche, con inviti ad affrontare problematiche precise quali, prima fra tutte, il rapporto tra il capitalismo manifatturiero e quello finanziario.

I rappresentanti dei tre istituti di credito presenti (dott. Rodolfo Ortolani, Direttore Generale di Unicredit Banca, dott. Luigi Odorici, Vice Direttore Generale BPER ed il dott. Franco Baronio, Direttore Banco Popolare) hanno, pur nella diversità delle loro esposizioni, tutti evidenziato come sia stata mantenuta una linea comune di accompagnamento delle aziende in difficoltà, finalizzata a sostenere la capacità produttiva e puntando su obiettivi precisi quali nuove forme di partnership e nuove forme di reti.

Il tema dell’internazionalizzazione, e di quanta importanza abbia per favorire la ripresa, è stato in particolare sviluppato nell’intervento, in videoconferenza, con un rappresentante del distretto municipale di Stupino, cittadina a 80 km da Mosca, nella quale è stata realizzata un’importante area industriale la cui struttura degli investimenti è al 20% di derivazione italiana, soprattutto grazie a gruppi del comprensorio ceramico sassolese che in quell’area hanno delocalizzato parte della loro produzione.

Il segretario generale della Camera di Commercio italiana a Monaco di Baviera, dott. Alessandro Marino, ha poi sottolineato come la Germania rappresenti il primo partner commerciale per l’Italia e come l’asse autostradale del Brennero, Modena-Monaco, rappresenti il corridoio su cui transitano la mole maggiore di merci di scambio tra i due paesi.

Un secondo momento di confronto è stato quello che ha coinvolto il Presidente della Camera di Commercio di Brescia e di Unioncamere Lombardia Francesco Bettoni, il Presidente della Camera di Commercio di Parma e di Unioncamere Emilia – Romagna Andrea Zanlari, il Presidente della Camera di Commercio di Treviso e di Unioncamere Veneto Federico Tessari e il Presidente della Camera di Commercio di Livorno Roberto Nardi.

I Presidenti della Camere predette – enti definiti da Bonomi “luoghi della democrazia economica” – sono stati sollecitati ad approfondire il tema della propria rappresentatività e identità istituzionale. Il filo conduttore dei vari interventi, pur nella particolarità di ciascun territorio, è stata l’idea di area vasta, che supera la logica dei distretti, per affermare quella delle piattaforme produttive e che viaggia parallela alla necessità di fare sistema.

L’incontro è proseguito nel pomeriggio, quando, dopo l’intervento introduttivo dell’Arch. Claudio Cipollini, Direttore Generale di Retecamere, il dott. Alessandro Amadori ha riassunto i risultati della ricerca condotta dalla Camera. Dalla stessa è emerso che esiste un “Sistema Modena” i cui capisaldi sono la famiglia, lo sviluppo economico ed il lavoro; in sostanza il concetto di “modenesità” si identifica con quello di “laboriosità”, caratterizzata da praticità e concretezza unite a grandi capacità di inventiva.

Al termine è intervenuto il Prof. Bonomi, il quale ha posto ai relatori rappresentanti delle istituzioni presenti un interessante quesito per capire se, tenuto conto dell’attuale situazione di crisi, la “modenesità” possa ancora ritenersi sufficiente a garantire idonee traiettorie di sviluppo e come si possano affrontare i grandi cambiamenti, peraltro già in atto.

Ha preliminarmente risposto il Presidente Torreggiani sottolineando che la Camera di Commercio, così come tutte le altre Istituzioni che rivestono un ruolo sulle tematiche connesse allo sviluppo, non debbono “bastare a se stesse” ma debbono concretamente operare a favore della comunità economica. Come Camera – proseguito Torreggiani – riteniamo di dover porre al centro delle nostre azioni quattro priorità: l’innovazione (non solo di prodotto ma anche organizzativa e di processo), la logistica (per favorire l’interscambio con le altre realtà territoriali nazionali ed estere), il marketing territoriale e l’internazionalizzazione (per far conoscere prima ed esportare poi i nostri prodotti).

Ha proseguito il Sindaco di Modena, Giorgio Pighi, sottolineando che gli effetti della crisi si sono perlopiù ripercossi sul nostro sistema produttivo e sul mondo del lavoro, ritenendo indispensabile un dialogo tra tutti i soggetti coinvolti a vario titolo in ordine a tali tematiche.

Il Presidente della Provincia Emilio Sabattini ha, tra le altre, evidenziato come le Istituzioni debbano creare le condizioni per consentire alle imprese di mantenere elevati i livelli di competitività, rilevando l’importanza di politiche comuni sui temi del credito e dell’efficienza della Pubblica Amministrazione (al fine di proseguire nel processo di sburocratizzazione delle procedure) nonché di attuare politiche urbanistiche che generino efficienza.

Ha concluso l’Assessore regionale Gian Carlo Muzzarelli sottolineando la necessità di fare sistema posto che le sfide che ci aspettano sono particolarmente difficili ed individuando nel Piano Territoriale Regionale il documento ove sono state individuate le strategie per favorire il superamento della crisi, ora che la stessa è entrata nella fase in cui occorre programmare la riorganizzazione e la ristrutturazione delle nostre imprese.