La Provincia di Reggio Emilia ha presentato questa mattina un’importante campagna di sensibilizzazione sui rischi connessi alla dipendenza dal gioco, con l’obiettivo di richiamare le persone al gioco responsabile. L’iniziativa – quattro bus dell’Act (linee 2 e 5) che da venerdì scorso fino a sabato 21 agosto circoleranno in città con l’immagine scelta per la campagna ed il claim “Chi vince è sempre il banco” – è stata illustrata dall’assessore provinciale alla Sicurezza sociale, Marco Fantini, insieme a Matteo Iori, presidente dell’Associazione Papa Giovanni XXIII che dal 2000 si occupa di interventi d’aiuto per giocatori d’azzardo e che, attraverso una ricerca provinciale, ha stimato che il 3,1% dei giocatori reggiani abbiano problemi di dipendenza.

“Tradotto in cifre significa che su 400.000 giocatori, circa 12.400 avrebbero problemi nella gestione responsabile del gioco – hanno sottolineato Fantini e Iori – Ma quando la speranza di vincere denaro, che è la motivazione preponderante del gioco, degenera nella dipendenza, causa la rovina sia del giocatore sia dei suoi familiari”. Previsti anche materiale informativo ed un gadget simbolico- un portamonete con il logo della campagna – ed attivati un numero di telefono – 329.6707296 – ed indirizzo di posta elettronica – azzardo@mbox.provincia.re.it – per chi avesse bisogno di un aiuto.

Per l’assessore Fantini, diversi i motivi che hanno spinto la Provincia a promuovere la campagna: “Di ordine etico, culturale, sociale, ma soprattutto sanitario, visti i gravi problemi che sono costretti ad affrontare i giocatori patologici e le loro famiglie- ha detto – Inoltre, far tenere in tasca ai reggiani i soldi che hanno è una importante misura anticrisi: se solo l’1% dei 100 milioni che ogni anno i reggiani destinano, giocando e perdendo, all’erario e ai concessionari rimanesse nella nostra provincia, sarebbe già un buon risultato”.

“La Provincia di Reggio è la prima in Italia ad attuare una campagna di questo genere, non proibizionista, ma che mira ad aumentare la consapevolezza dei cittadini”, ha detto Matteo Iori riportando i numeri dell’azzardo ed indicando nelle slot-machine, nelle lotterie istantanee e nel lotto in giochi più a rischio di dipendenza.

Oggi, in Italia, ci sono più di 35 milioni di giocatori (dati Eurispes). Nel 1999 il mercato valeva 17,7 miliardi di euro con tre prodotti leader che concentravano l’85% delle giocate (lotto, scommesse ippiche, concorsi pronostici). Nel 2009 i giochi pubblici, diventati nel frattempo ben 22, hanno fatto registrare una raccolta di 54,4 miliardi di euro (dati Amministrazione autonoma Monopoli di Stato) pari al 3,5% del Pil. E’ evidente che ci troviamo di fronte ad una delle maggiori realtà economiche del Paese. In dieci anni la raccolta del gioco è infatti triplicata e solamente nel 2009 ha realizzato un incremento del 14.4% rispetto all’anno precedente, segno evidente che la crisi ha indotto maggiormente al gioco. Un’ulteriore conferma del trend in aumento si evince poi dal confronto dei primi mesi del 2010 col medesimo periodo del 2009, con un incremento che si attesta già intorno 16%.

Il gioco quindi è diventato un fenomeno significativo sia dal punto di vista economico, sia per le sue implicazioni socio-sanitarie. Correlato ad esso è il gioco illegale che, secondo alcune stime, fattura circa 23 miliardi di euro, pari al 13,1% dell’intero fatturato dell’economia criminale. Secondo i dati Censis, Reggio Emilia si posiziona ai primi posti in regione con un giocate pro-capite di 976 euro. Per i soli Superenalotto e Superstar (dati Sisal) in provincia nel 2008 si sono spesi ben 21 milioni di euro, a fronte di appena 5,8 milioni rientrati nelle tasche dei reggiani, con una perdita dunque per i giocatori di oltre 15 milioni.