Per la prima volta, dopo diversi mesi di profonda crisi, le curve dei grafici che fissano l’andamento dei ricavi invertono la loro tendenza e risalgono, sia pure lentamente. Pur rimanendo nel quadrante negativo, almeno per alcuni dei principali settori del commercio il rosso appare meno profondo tanto da indurre a un moderato ottimismo rispetto all’evoluzione dei consumi per i prossimi mesi.

Dopo avere raggiunto complessivamente tra fine 2008 e 2009 picchi negativi a due cifre, in molti casi andando a sfiorare il – 20 per cento, a marzo di quest’anno i numeri appaiono significativamente meno severi. Dall’analisi emerge che si è arrivati a un dato complessivo che si ferma a – 1,6 per cento, frutto del -1.7 per cento del minuto alimentare e del -1,5 per cento del minuto extralimentare.

La tendenza è stata rilevata da Confesercenti Modena in occasione dell’ormai consueta indagine trimestrale che analizza l’andamento di circa mille imprese della nostra provincia, appartenenti ai settori del commercio alimentare al minuto ed extra alimentare, vale a dire dell’abbigliamento, dell’ingrosso e dei pubblici esercizi, dei servizi alla persona e d’intermediazione. In particolare l’Osservatorio dell’Associazione in questo caso ha focalizzato la propria attenzione sui ricavi delle aziende.

“I confortanti dati diffusi nei giorni scorsi dall’Istat che evidenziano una leggera ripresa delle vendite a marzo 2010 rispetto al mese precedente, trovano anche a Modena una conferma, almeno come tendenza. Pur in una situazione ancora di recessione, i risultati permettono di esprimere un ragionevole e cauto ottimismo. L’auspicio – sostiene Confesercenti – è quello di assistere ad un mantenimento di questa tendenza, già a partire dal secondo trimestre”.

In un clima meno pesante e con un andamento dei consumi che pare finalmente meno penalizzante per le imprese, comunque rimangono per alcuni settori molte preoccupazioni. È il caso soprattutto del commercio all’ingrosso. Il -9.1 per cento registrato nei primi tre mesi dell’anno, ricalca, infatti, il medesimo andamento del primo trimestre del 2009 confermando in questo modo una tendenza già emersa in modo nitido nel corso dell’anno precedente. La filiera economica continua ad essere in evoluzione e sta subendo una forte ristrutturazione. Il fenomeno cui si assiste vede sempre di più la piccola distribuzione rapportarsi direttamente con le piccole e medie imprese produttive e di trasformazione soprattutto locali, concentrate su produzioni artigianali, tipiche, di alta qualità.

Dinamiche che dimostrano come le imprese commerciali esistenti siano in grado di riposizionarsi, riprogettando la filiera in una logica di rete con le piccole e medie imprese produttive del territorio.

In una posizione intermedia si collocano invece i pubblici esercizi che segnano un leggero miglioramento del trend dei ricavi, passando da un -6.8 per cento dello stesso periodo dello scorso anno a un -4.4 per cento.

“Lo scenario continua però a essere fragile è perciò importante che questi timidi segnali di ripresa siano sostenuti dalla prossima manovra finanziaria che non potrà non contenere anche misure orientate ad incentivare lo sviluppo economico e i consumi. A livello locale chiediamo invece di contenere il più possibile il ricorso alla leva fiscale e di sostenere con maggior convinzione e capacità progettuale l’innovazione nella piccola e media impresa del terziario, programmando gli investimenti in una logica di sistema che veda l’attivazione di un confronto continuo con tutti i soggetti impegnati sul territorio: istituzioni, centri di ricerca e associazioni” conclude Confesercenti Modena.