«Festa della Repubblica significa festa della Costituzione che ne rappresenta le fondamenta, ma di fronte alla crisi delle istituzioni servono profonde riforme». Lo afferma il presidente del Consiglio provinciale di Modena Demos Malavasi che, in occasione della ricorrenza di mercoledì 2 giugno.

Malavasi sottolinea come «la nostra Costituzione, tra le più avanzate al mondo, ci può aiutare ad affrontare i problemi e le sfide che abbiamo di fronte, a partire dalla crisi morale, economica e sociale che determina una profonda sfiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni e della politica; in particolare tra i giovani prevalgono l’incertezza e le paure per il presente e per il futuro».

Oltre alla riaffermazione del principio di legalità, contro i fenomeni di corruzione e gli intrecci tra criminalità organizzata, economia e politica, Malavasi indica la necessità di «profonde riforme delle istituzioni e della pubblica amministrazione: una sola Camera e il rafforzamento del ruolo del Parlamento, maggiore efficienza nella pubblica amministrazione premiando il merito e la responsabilità e semplificando le procedure, un federalismo solidale basato sulla responsabilità e sulla sussidiarietà».

L’obiettivo è «riconquistare la fiducia dei cittadini e dare al Paese un futuro di crescita economica e sociale così come lo definisce la Costituzione». Per Malavasi, quindi, per favorire la crescita «bisogna coniugare innovazione con giustizia sociale promuovendo le pari opportunità, valorizzando il merito, sostenendo chi vive nel bisogno a conquistare autonomia. Serve una economia che metta al centro l’uomo e che non si basi sulla speculazione finanziaria e sulla evasione fiscale, un’offesa alle tante persone che vivono onestamente del proprio lavoro. E bisogna rimettere al centro la produzione di beni e servizi che aiutino il genere umano a vivere meglio investendo in ambiente, in salute, in istruzione, in comunicazione. La nostra – conclude Malavasi – è una Costituzione moderna, che dobbiamo attuare ogni giorno con l’impegno di tutti».