«La grave carenza di organico dell’ufficio del Giudice di pace di Mirandola limita fortemente la capacità operativa della struttura e di conseguenza pregiudica il servizio offerto ai cittadini». Parte da questo presupposto l’ordine del giorno presentato dai consiglieri del Pdl Mauro Sighinolfi e Bruno Rinaldi e approvato all’unanimità dal Consiglio provinciale di Modena che sollecita il ministero della Giustizia «a mettere a disposizione dell’ufficio il personale previsto in pianta organica per scongiurare l’eventualità di un conseguente provvedimento di chiusura». Nella presentazione il consigliere Sighinolfi ha espresso inoltre «perplessità per il futuro dei giudici di pace distaccati nei Comuni non capoluogo che potranno essere ridotti a causa della scarsità di fondi, facendo così venire meno una funzione importante nella risoluzione dei problemi che permette di evitare il ricorso al giudice ordinario».

L’ufficio del Giudice di pace di Mirandola, che serve anche i Comuni di San Possidonio, San Prospero, Concordia, Cavezzo e Medolla con un bacino di utenza di circa 53 mila abitanti, svolge le proprie funzioni grazie alla presenza di un ausiliario, messo a disposizione dal Comune di Mirandola, che permette l’apertura dell’ufficio e la ricezione degli atti, e di un cancelliere distaccato per tre giorni alla settimana, fino alla fine di giugno, dall’ufficio del giudice di pace di Carpi. «Una situazione tampone che non può protrarsi all’infinito» ha sottolineato Monica Brunetti (Pd) augurandosi che «il ministero faccia la sua parte». Il voto all’unanimità, ha aggiunto Fabio Vicenzi (Udc), «è un segnale di forte vicinanza anche a tutti gli operatori che hanno a che fare con il servizio».