«Non e’ affatto vero che con gli aumenti sulle tariffe dell’acqua le aziende di servizio arrivano a recuperare il 7 per cento del capitale investito. Sulla tariffa, infatti, viene caricato solo il 3 per cento scarso. Il resto è a carico del gestore ma gli investimenti sono indispensabili per migliorare il servizio evitando il deperimento delle strutture. Restiamo contrari alla privatizzazione dell’acqua ma nel caso dei recenti aumenti delle tariffe a Modena non c’entra nulla».

Lo afferma Stefano Vaccari, assessore all’Ambiente della Provincia di Modena, a proposito delle prese di posizione del Comitato modenese per l’acqua pubblica sugli aumenti delle tariffe dell’acqua di circa 5,4 per cento decisi nei giorni scorsi dall’Autorità d’ambito provinciale (Ato) che per il Comitato frutto della privatizzazione del servizio.

«Gli aumenti – spiega Vaccari – servono proprio a finanziare gli investimenti. E’ vero che per Hera sono previsti meno investimenti rispetto al precedente piano per effetto in parte del calo dei consumi di questi ultimi anni, con relativi minori ricavi, ma occorre tenere conto anche che, come per gli altri gestori, negli anni scorsi sono stati effettuati maggiori investimenti rispetto a quelli richiesti dalla programmazione di Ato».

Il piano investimenti presentato nei giorni scorsi all’Assemblea dei sindaci di Ato prevede quasi 26 milioni di euro di investimenti nel 2010 da parte di Hera, Aimag, SorgeAqua su reti acquedottistiche, fognature e depurazione.

Previsto anche un aumento del 5,44 per cento su tutte le tariffe del territorio provinciale a partire dal 1 gennaio 2010 e l’aumento delle risorse destinate alle fasce deboli.

La legge nazionale impone che la tariffa del servizio idrico sia sufficiente a coprire tutte le spese dei gestori compresa la remunerazione del capitale che nel modenese non è ancora garantita al livello previsto. Come hanno spiegato i tecnici Ato nel corso dell’Assemblea, tuttora i gestori operano “sotto tariffa” e solamente nei prossimi anni si raggiungerà l’equilibrio previsto per legge.