Frode all’Iva comunitaria per oltre 50 milioni di euro: rinviati a giudizio a Bologna i 4 responsabili. La truffa è stata scoperta dalle fiamme gialle di Bologna nei confronti di una ditta bolognese all’ingrosso di computer, software e cellulari. Le indagini si sono concluse con i quattro rinvii a giudizio per i reati di evasione delle imposte dovute all’erario e falsità ideologica in atto pubblico. Le indagini hanno permesso di ricostruire il complesso meccanismo fraudolento che ha consentito di sottrarre all’erario, tra il 2005 e il 2006, un imposta di oltre 55 milioni di euro attraverso false fatture attestanti cessioni di beni verso paesi esteri, in realtà mai avvenute.  Nel 2007, l’evasione pari a 250 mila euro è stata ottenuta semplicemente non presentando la dichiarazione. Erano state alterate anche le scritture contabili, per ottenere un più agevole acceso al credito da parte della banche, in modo da far figurare nel 2006 una riserva fittizia di 1.326.000 euro. Fino ad arrivare, nel 2008, alla dichiarazione formale, davanti a un pubblico ufficiale, di un falso aumento di capitale sociale di 3 milioni di euro, sempre per dare l’immagine di una società più solida.