Terza giornata di sciopero consecutiva domani, mercoledì 16 giugno, all’Italcarni di Carpi proclamata dalle organizzazioni sindacali Fai Cisl, Flai Cgil e dalla Rsu. Con le nuove 8 ore di domani, salgono a 54 le ore di sciopero complessive in un mese di dura lotta.

Uno sciopero proclamato immediatamente dopo l’incontro avuto, alle ore 12 di oggi, con la dirigenza della cooperativa la quale continua imperterrita a non voler fare nessun passo in avanti, nonostante la specifica richiesta dei Sindacati di una dichiarazione, da parte della cooperativa, di mantenere aperta la procedura di mobilità solo ed esclusivamente per i lavoratori volontari.

Oltre a questo, organizzazioni sindacali e Rsu, chiedevano un chiaro progetto industriale di sviluppo per questa cooperativa. Questi elementi erano per i rappresentanti dei lavoratori i requisiti necessari per riprendere un serrato e costruttivo confronto. Ma a questarichiesta, in modo irresponsabile, la cooperativa continua a sostenere che non esiste un progetto industriale e, l’unico esistente, è l’abbassamento del costo del lavoro.

Un comportamento simile, da parte di una cooperativa, non ha precedenti – denunciano Fai/Cisl e Flai/Cgil -. Nel territorio modenese possiamo vantare esempi di ristrutturazioni e riorganizzazioni aziendali, effettuate in cooperative, condotte con tutt’altro stile!

Organizzazioni sindacali e Rsu Italcarni, di fronte a quello che in più occasioni hanno definito l’assordante silenzio delle centrali cooperative (Legacoop e Confcooperative), hanno anche deciso di proclamare nei prossimi giorni iniziative di protesta presso le loro sedi provinciali. Organizzazioni sindacali e Rsu Italcarni continuano a ribadire quanto già affermato nelle settimane scorse: le centrali cooperative hanno certamente la loro autonomia, ma non possono rimanere inerti e insensibili, nei confronti di una loro associata, che ha programmi devastanti sull’occupazione o sulla nuova organizzazione del lavoro che vorrebbe introdurre in Italcarni (appalti e affitti), così come sull’assenza di preoccupazioni in merito alla mancanza di un serio e credibile progetto industriale della cooperativa. Una cooperativa, che è bene ricordarlo, è la più importante del settore a livello nazionale, con un’inestimabile patrimonio di competenze e professionalità che non possono essere disperse con logiche di licenziamenti e “spezzettamenti” del ciclo produttivo che non hanno nulla a che vedere con la storia del movimento cooperativo modenese.

(Fai Cisl, Flai Cgil Carpi)