Per la vicenda dello stipendio al Cup 2000 di Cinzia Cracchi – che in questo filone sarà ascoltata, appunto, come testimone indagata in procedimento connesso – Delbono, in realtà, è indagato per concorso esterno in abuso d’ufficio.

Il filone ruota attorno al ‘premio di produzione’ di cui ha fruito la Cracchi, da quando tecnicamente il suo distacco al Cup 2000 era divenuto comando. La funzionaria firmò il comando con lo stesso stipendio nell’aprile 2009. L’abuso di ufficio – secondo l’ipotesi del Pm – si sarebbe concretizzato violando la legge regionale che prevede quel trattamento economico solo per determinate mansioni.

Cracchi, che lavorava come dipendente comunale, venne chiamata da Delbono, quando diventò vicepresidente dell’Emilia- Romagna, a far parte della sua segreteria. Oltre allo stipendio di dipendente regionale ebbe il cosiddetto ‘emolumento unico’, una maggiorazione di 1.161 euro lordi al mese, spettante a chi faceva parte della segreteria. Poi ci fu la rottura con Delbono e Cracchi venne distaccata al Cup, con lo stesso stipendio.

Quando Delbono nel febbraio 2009 si candidò a sindaco di Bologna e si dimise dalla Regione venne sciolta la segreteria del vicepresidente, quindi non c’era più l’emolumento unico. E’ in quel periodo che Cracchi minaccio’ una causa per mobbing. Rinunciò però all’azione legale rimanendo al Cup con lo stesso stipendio, visto che la voce dell’emolumento unico diventò indennità di produttività e continuarono ad arrivarle i 1.161 euro lordi.

Cracchi è rimasta al Cup fino ad inizio aprile (poi è passata all’Istituto beni culturali regionale) e fino ad allora lo stipendio è stato anticipato dalla Regione. Trattandosi di denaro pubblico, il Pm aveva ritenuto la questione meritevole di un approfondimento.