Drastica riduzione delle spese, a partire da quelle per servizi, affitti e personale (evitando però le “cure da cavallo”) e un incremento significativo delle entrate, soprattutto alle voci feste e contributi dai circoli. Questo, in sintesi, il piano per portare a pareggio il bilancio 2010 del Pd di Modena e ripianare il debito di 800 mila euro nel corso dei prossimi 4 anni.

Le entrate del 2009 ammontano a un milione 276 mila euro. Le voci principali riguardano il tesseramento con oltre 400 mila euro; i contributi dai circoli per affitto delle sedi con oltre 300 mila euro; i contributi raccolti durante la campagna per le primarie, pari a 186 mila euro; infine i proventi della festa provinciale e i contributi di parlamentari e amministratori, per un totale di oltre 260 mila euro.

Le uscite superano i 2 milioni di euro, in buona parte imputabili alle spese di personale che superano i 900 mila euro; ma pesano anche le spese per servizi e attività politica (compresa la campagna elettorale), pari a 474 mila euro, e i 540 mila euro di affitti per le sedi di partito.

Il riassetto di bilancio prevede, per l’anno in corso, un taglio di oltre 200 mila euro per l’attività politica e i servizi; di circa 100 mila euro per gli affitti delle sedi; di circa 150 mila euro per le spese di personale. Contestualmente dovrebbero aumentare le entrate della Festa provinciale e i contributi dai circoli. Andrà inoltre preventivato, per la prima volta,  un contributo del Pd nazionale di 110 mila euro per le spese elettorali del 2009. In questo modo il bilancio del 2010 dovrebbe raggiungere un sostanziale pareggio.

Qui di seguito, una sintesi della relazione che Davide Baruffi, segretario provinciale del Pd, tiene questa sera davanti alla direzione provinciale del partito convocata per discutere del bilancio consuntivo e preventivo.

Pareggio di bilancio nel 2010

“Il nostro obiettivo è quello di un preventivo 2010 a pareggio e un rientro dal debito per i tre anni successivi. Forse 4 anni non saranno sufficienti a superare interamente il problema ma ci dobbiamo dare un obiettivo ambizioso e strumenti adeguati per raggiungerlo.

Il Pd nasce come partito nuovo dalle primarie del 2007 e da due partiti di provenienza, Ds e Margherita. Nasce senza debiti e senza crediti, senza patrimonio ma con un’organizzazione e pendenze di un certo rilievo. A partire dalle spese di personale che ammontano a oltre 900 mila euro. Abbiamo fatto la scelta di trasferire i dipendenti di Ds e Dl al nuovo partito, condividendo la scelta di non licenziare nessuno. Dobbiamo operare affinché progressivamente l’apparato tecnico si razionalizzi mentre quello politico, oltre che ridursi, cambi natura. L’obiettivo di medio termine che indichiamo (4 anni) è quello del sostanziale dimezzamento di questa spesa.

Dirigenti a tempo determinato

“Questo vuol dire in pratica, per tutti i dirigenti politici, contratti a tempo determinato o a progetto, limitati al mandato ricevuto. Ci stiamo muovendo in questo modo e dobbiamo accelerare senza deroghe, a partire dal sottoscritto che è stato assunto con un contratto a progetto limitato alla durata del mandato.  

Ripeto: il Pd nasce senza patrimonio. Quello di provenienza è stato conferito ad una Fondazione che ha tra i suoi compiti quello di amministrarlo e preservarlo, mettendolo a disposizione del Pd. Abbiamo con ciò compiuto una scelta di fondo che io propongo di riconfermare: una gestione separata ed equilibrata del patrimonio affinché questo non diventi lo strumento per ripianare gli squilibri del partito”.

Il rilancio del tesseramento.

“A oggi le adesioni al Pd modenese sono circa a 12.500. Naturalmente il numero crescerà nel corso dei prossimi mesi e si tratta di una dimensione inimmaginabile per gli altri partiti. Tuttavia è una dimensione non adeguata agli obiettivi che abbiamo enunciato. Il tesseramento deve diventare – dopo il consenso alle tornate elettorali – il secondo obiettivo e metro di misura per questo partito e i suoi gruppi dirigenti, anche nei Circoli. E il problema del tesseramento – come del resto quello del bilancio – deve diventare un problema cruciale di tutto il gruppo dirigente”.