Dopo la sentenza della Corte costituzionale del luglio 2009, che ha riconosciuto la Tariffa di Igiene Ambientale come tributo e non come corrispettivo di un servizio erogato, anche il Comune di Carpi rischiava di essere costretto a trasformare la Tariffa in Tassa. Ciò avrebbe comportato di sicuro un aggravio del 10% di costo per le imprese, che non avrebbero più potuto scaricare l’IVA.

“Dal 2009 il Governo, nonostante le ripetute sollecitazioni, su questo tema è stato assolutamente inerte e non ha prodotto nessuna circolare, legge o regolamento che dipanasse la matassa, pur avendone esclusiva competenza – spiega il consigliere comunale del PD Paolo Zironi – Oggi l’interpretazione del decreto legge 78 in discussione alle Camere offre la possibilità ai Comuni di ritornare al regime di corrispettivo e non di tributo, applicando la Tariffa Integrata Ambientale. Per i cittadini non cambierà nulla, mentre le imprese potranno scaricare ancora l’IVA”.

Per questa ragione il Consiglio comunale del 29 giugno discuterà l’approvazione del Regolamento per la tariffa per la gestione dei rifiuti urbani e assimilati.

“Il comune di Carpi si è schierato dalla parte delle imprese per non sobbarcarle di ulteriori oneri e il 29 giugno il PD sosterrà il regolamento della nuova Tariffa, quella Integrata Ambientale, che permetterà alle imprese di poter scaricare ancora l’IVA – ha commentato il capogruppo e segretario del PD di Carpi Davide Dalle Ave – ci saremmo attesi dal Governo meno lassismo su questo tema, ma purtroppo si conferma un dato di fatto: al Governo sono zelanti quando si tratta di tutelare gli interessi di una persona o della sua azienda, ma pigri e indifferenti ai problemi reali dei cittadini e delle imprese”.