L’edizione 2010 del festival musicale TraMonti, organizzato dalla Provincia di Reggio Emilia in collaborazione con la Regione Emilia Romagna, Ater – Associazione Teatrale Emilia Romagna, la Comunità Montana dell’Appennino Reggiano, l’Unione dei Comuni dell’Alto Appennino Reggiano e il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, sarà inaugurata da un dialogo artistico emozionante e suggestivoritmato dalle musiche di Stefano Bollani al pianoforte e arricchito dall’armonia dei movimenti dei ballerini della Compagnia Aterballetto che s’incontreranno sabato 10 luglio in una location d’eccezione, la Pietra di Bismantova, straordinario punto di vista su tutto il paesaggio circostante.

L’intera rassegna TraMonti nasce nello spirito di valorizzazione e promozione del territorio all’interno delle diverse attività della Biennale del Paesaggio di Reggio Emilia che in tale contesto d’eccellenza lavora per tutelare e divulgare l’identità profonda dei luoghi e delle comunità. L’evento musicale e spettacolare diventa così un elemento di conoscenza ed esperienza dei luoghi e di relazione tra le persone, che nei luoghi sono portate a soffermarsi e ad esplorare.

Già nel 2007 per il festival “Ost” di Reggio Emilia Mauro Bigonzetti e Stefano Bollani avevano incrociato abilmente i loro sguardi e la loro creatività dando vita ad uno spettacolo emozionante. L’appuntamento in calendario quest’anno per il festival TraMonti si baserà principalmente su improvvisazioni, quelle al pianoforte di Bollani e quelle dei corpi in movimento di Aterballetto, creando così un evento unico ed eccezionale che empaticamente si inserirà nelle straordinarie scenografie paesaggistiche della Pietra di Bismantova che si affaccia isolata ed imponente su tutto l’arco appenninico, paragonata da Dante al monte del Purgatorio.

Bollani non rivela nel dettaglio le proprie performance prima del tempo, definisce ciò che aspetta gli spettatori solo “contaminazioni contemporanee” e l’incontro con Mauro Bigonzetti e i danzatori di Aterballetto costituiscono sicuramente uno stimolo interessante ed una preziosa opportunità creativa. La musica, la danza, le note in sospensione, i corpi in movimento, diventeranno elementi plastici in grado di dialogare e contaminarsi fra loro, creando forti suggestioni ed interessanti virtuosismi che emozioneranno il pubblico.

Non si può definire Stefano Bollani soltanto come pianista jazz. Invasioni continue nella classica (è da poco uscito per la Decca il “Concerto in fa” di Gerswhin registrato con l’Orchestra di Lipsia sotto la direzione di Riccardo Chailly), nella canzone (fresco di stampa il nuovo lavoro di Tiziana Ghiglioni su Tenco che lo ha voluto espressamente per duettare), nei fumetti (con la collaborazione con Topolino, settimanale per il quale ha scritto ed interpretato come papero una storia, e con Leo Ortolani il disegnatore di Rat-man con il quale è salito sul palco improvvisando un concerto-fumetto) e nella radio con il Dottor Djembè come conduttore insieme a David Riondino e Mirko Guerrini, non lo possono contenere nella sola definizione di jazzista. Anche se proprio lui inaugura la nuova collana “Carisch Jazz” il volume di spartiti che gli è stato dedicato, con tutti i suoi pezzi più conosciuti e da lui amati. Pluripremiato artista a tutto tondo, classe 1972, Bollani è un puzzle di musica, di simpatia, di improvvisazione che si fondono in continuazione per poi cogliere e plasmare i suoni in un continuo dialogo fra improvvisazione e canzone, pubblico e pianista. Eclettismo che non lo distrae però dall’attività concertistica (suoi recenti concerti in duo con Antonello Salis al Jazz&Wine of Peace di Cormons e con il gruppo de I Visionari), dalla registrazione di nuovi lavori (“The Third Man” con Enrico Rava, “Italian Lessons” di Mirko Guerrini e “BollaniCarioca”), e neppure dalla rivisitazione di vecchi progetti come la “Gnosi delle Fanfole”, messa in scena con Massimo Altomare delle poesie “metasemantiche” di Fosco Maraini e la ricerca di un significato contemporaneo nelle opere di Giuseppe Verdi. Premiato da poco dall’European Jazz Prize come “miglior musicista europeo” Bollani afferma ” … i premi e i concorsi sul miglior musicista o il miglior disco sono una colossale stupidaggine, perché non ha senso mettere in competizione artisti diversi, ciascuno dei quali fa cose diverse e non direttamente confrontabili. Però, visto che esistono, conviene vincerli! Questo vuol dire che sono ben contento d’aver vinto l’European Jazz Prize, soprattutto perché entro a far parte di una piccola famiglia della quale fanno parte Tomasz Stanko, Bobo Stenson, Bojan Zulfikarpasic, personaggi che ammiro molto, e poi perché grazie al premio mi conosceranno meglio in zone d’Europa dove ancora non ero noto, e se mi si sposta il baricentro dei concerti mi fa piacere. Detto questo, però, rimane che il premio in sé non significa nulla: non è cambiata la mia vita, non è cambiata la mia percezione di Stefano Bollani.”

Bollani e Bigonzetti, musica e danza, discipline artistiche differenti, ma accomunate da sensibilità e approcci creativi simili. Nel suo sito internet Mauro Bigonzetti scrive ” … Il teatro è la mia casa, è lì che sono cresciuto, è lì che ho imparato a capire che è un contenitore di molteplici linguaggi: danza, musica, luci, scenografie, canto, costumi, recitazione. Fatico a pensare che un coreografo si occupi “solo” di danza, o un musicista solo di musica. Credo che il pubblico abbia soprattutto bisogno di emozione, divertimento, ironia, più che di capire, di dare un senso logico a ciò che vede. Nel quotidiano è rimasto così poco dell’emozione. In giro non incontri altro che professori, addetti ai lavori, specialisti: non si sente più parlare di creatività, emotività, di sensazioni che la danza porta con sé e che a volte nasconde dietro di sé. La creatività non ubbidisce mai alle stesse regole, è un processo alchemico, non prestabilito. Divenire coreografo, per me, non ha significato la scoperta della mia vena creativa, perché essere ballerini già significa essere creativi, è solo che il modo di esprimere le proprie sensazione cambia. È come essere figli e ad un tratto trovarsi padri. Ti spaventa forse un po’, ma se diventi padre è solo grazie al fatto di esser stato figlio… Credo che la mia creatività, oggi, venga anche dalle persone che lavorano con me e che mi permettono di mettere in pratica le mie idee. I danzatori dell’Aterballetto sono fondamentali. Con loro ho costruito un rapporto diretto, sincero e personale fatto della “chimica” che alimenta il contatto quotidiano.

Aterballetto fondata nel 1979, è la principale Compagnia di produzione e distribuzione di spettacoli di danza in Italia e la prima realtà stabile di balletto al di fuori delle Fondazioni liriche. Una serie di collaborazioni con coreografi prestigiosi, compositori, scenografi, pittori, attori, hanno consolidato nel tempo le qualità di Aterballetto. Formata prevalentemente da danzatori solisti in grado di affrontare tutti gli stili, Aterballetto gode di ampi riconoscimenti anche in campo internazionale: i suoi spettacoli hanno percorso Europa, Americhe, Medio ed Estremo Oriente. Dopo Amedeo Amodio, dal 1997 al 2007 la direzione artistica è stata affidata a Mauro Bigonzetti, che proprio con Aterballetto, dal 1982 al 1993, aveva iniziato e sviluppato la sua carriera e che ha ricostituito il repertorio e la Compagnia con danzatori provenienti da tutto il mondo. Dal febbraio 2008 la direzione artistica passa nelle mani esperte di Cristina Bozzolini con Bigonzetti coreografo principale. Cristina Bozzolini, già prima ballerina del Maggio Musicale fiorentino, fondatrice e direttore artistico del Balletto di Toscana; un avvicendamento ottimale, sia per le non comuni competenze e capacità dimostrate alla guida della formazione toscana, sia per la lunga collaborazione artistica proprio con Bigonzetti.

Nel repertorio della Compagnia sono presenti coreografie di Mauro Bigonzetti e balletti di importanti artisti della coreografia internazionale quali William Forsythe, Jiri Kyliàn e Ohad Naharin, ma anche creazioni di giovani coreografi europei, tra i quali attualmente Eugenio Scigliano.

Nella Fondazione Nazionale della Danza, subentrata dal 2003 al Centro Regionale della Danza, confluiscono attualmente alcune fra le più significative esperienze maturate in ambito nazionale ed internazionale, che ne fanno un’esperienza unica in grado di occuparsi, accanto alle produzioni, di formazione del pubblico, promozione e divulgazione di un ampio ventaglio di progetti, rendendola un’eccellenza ed una sicura fucina per nuovi talenti.

Lo spettacolo si svolgerà nel piazzale della Pietra di Bismatova con inizio alle ore 21.30, ingresso libero. Al piazzale non si potrà accedere con la propria automobile, ma saranno disponibili delle navette dal centro di Castelnovo ne’ Monti.

Per informazioni: Biennale del Paesaggio – www.biennaledelpaesaggio.it – tel. 0522/444421 – www.aterballetto.it