Nel corso della seduta del Consiglio comunale di Carpi di giovedì 15 luglio è stato votato un ordine del giorno firmato da Stefania Gasparini (Pd) sulle procedure contrattuali per l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate e disabili.

“Intendendo valorizzare al meglio – si legge nel documento – le risorse presenti sul territorio ed impegnate in attività di promozione della comunità locale, con particolare attenzione alle fasce deboli della popolazione attraverso interventi che superino la logica assistenziale per favorire percorsi di welfare promozionale; considerato il principio di sussidiarietà come fondamentale nella costruzione e nel mantenimento della coesione sociale che caratterizza il nostro territorio; valutata l’importanza dell’inserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati, poiché esso genera effetti positivi per la qualità della vita delle persone interessate e delle loro famiglie e per l’intera comunità sia in termini di convivenza sociale sia in considerazione dei minori costi sostenuti dalla collettività per i servizi assistenziali e sanitari; si invita dunque la Giunta e il Sindaco a verificare la possibilità di introdurre criteri premianti, nei capitolati di gara per la gestione o affidamento di servizi, per quelle aziende, o associazioni di impresa temporanee o consorzi, che presentino tra la propria compagine la presenza di cooperative sociali e\o lavoratori che abbiano a vario titolo situazioni di svantaggio o disabilità e, negli affidamenti diretti, di favorire l’affidamento alla cooperazione sociale, nel limite dei vincoli di legge”.

Ha aperto il dibattito su questo ordine del giorno il consigliere Pd Paolo Gelli, che in un lungo intervento ha sottolineato l’importanza di dare un segnale politico forte per riconoscere il significato economico e sociale delle coop sociali, anche in vista di un calo delle risorse disponibili che chiama tutti i soggetti a fare un salto di qualità. “Non solo criteri economici devono guidare la definizione dei punteggi premianti, così come il processo di esternalizzazione dev’essere una scelta strategica attraverso il quale l’amministrazione ridetermina il proprio ruolo e il rapporto con i soggetti esterni: il terzo settore deve dialogare poi con l’amministrazione comunale e rafforzare il legame esistente con essa, come attore sussidiario delle politiche sociali, magari con la creazione di Tavoli tematici, mentre le coop sociali devono aggregarsi e coordinarsi. Nel 2009 – ha detto – hanno realizzato un percorso nelle coop sociali 106 persone residenti nel distretto, di cui 82 con contratto da dipendenti, un dato in sostanziale aumento rispetto al 2008 nonostante la crisi; e ciò valorizza il ruolo del lavoro come promozione sociale della persona, fonte di benessere ed inclusione. C’è bisogno di rafforzare quelle politiche trasversali che il Comune mette in campo nel rapporto con le coop sociali, non solo nei servizi gestiti direttamente ma anche mantenendo il controllo sulle società partecipate”. Lorenzo Paluan (Lista Civica Carpi a 5 Stelle-beppegrillo.it-Partito della Rifondazione Comunista) ha dal canto suo messo in evidenza un pericolo insito nell’affidamento a soggetti esterni all’amministrazione di alcuni servizi sociali, cioè i costi stracciati che, anche se operanti con lavoratori svantaggiati, le imprese possono proporre. L’assessore alle Politiche sociali Alberto Bellelli ha ricordato invece come a Carpi l’amministrazione locale lavori in stretto contatto con le coop sociali, in vari campi: dalla manutenzione del verde al noleggio delle bici, dalla pulizia delle sedi comunali ad attività legate all’Estate cittadina, e ha elencato i tanti soggetti che a vario titolo si occupano di questo. “Ovviamente in questa fase difficile per l’economia potrebbe esserci da parte delle imprese una minore attenzione sui percorsi di inserimento di svantaggiati e disabili; credo positiva – ha spiegato – l’idea venuta dal mondo del sociale di creare Tavoli tematici per definire percorsi di coprogettazione sostenibile”. E se Marco Bagnoli (Pd) ha ricordato come la sussidiarietà non sia una pratica ideologica e come le imprese sociali “se la possono giocare sul mercato” la collega Gasparini ha invece affermato come alle categorie di lavoratori svantaggiati previste dalla legge si potrebbero ora aggiungere anche coloro che sono stati toccati dalla crisi economica. Ha poi ricordato che in caso di messa a gara di servizi si dovrebbe utilizzare il criterio dell’offerta non al massimo ribasso ma più economicamente vantaggiosa, anche nel campo del sociale. “Spero che questo ordine del giorno aiuti a portare avanti una discussione anche nel mondo delle coop sociali”.

L’ordine del giorno è stato votato all’unanimità dai rappresentanti dei cittadini presenti in aula, ad esclusione di Lorenzo Paluan, che si è astenuto.