La Regione Emilia-Romagna semplifica il sistema di gestione e controllo per le attività della formazione professionale e introduce modalità di finanziamento innovative basate su costi standard. Si inizierà con le attività rivolte ai giovani in obbligo formativo, utilizzando il criterio della ‘performance realizzativa’ al posto del controllo amministrativo delle spese, mentre per il finanziamento di tutte le azioni del piano di politiche attive per attraversare la crisi sarà utilizzato il sistema dei voucher.

Il nuovo modello di finanziamento a costi standard, una piccola grande rivoluzione introdotta dalle recenti modifiche al regolamento comunitario del Fondo Sociale europeo, configura un sistema di controllo degli interventi formativi orientato prevalentemente all’esame del risultato finale delle attività formative finanziate, perseguendo la duplice finalità di semplificare gli attuali adempimenti di rendicontazione della spesa e di concentrare l’attenzione di enti di formazione e pubbliche amministrazioni più sulla qualità degli interventi formativi che sugli adempimenti burocratici.

“Il passaggio dalle logiche del controllo amministrativo a quelle di valutazione dei risultati dovrà essere supportato da un attento monitoraggio e misurazione della qualità dei percorsi formativi – spiega l’assessore regionale alla Formazione professionale Patrizio Bianchi – Un sistema formativo regionale efficace è lo strumento necessario per favorire una crescita basata sulla conoscenza e sull’innovazione, priorità già individuata dalla Commissione europea”.

I percorsi biennali di qualifica rivolti ai giovani sono stati considerati i più idonei per una prima sperimentazione delle semplificazioni previste, perché si tratta di un’attività formativa standardizzata per durata, tipologia di utenza, articolazione tra modalità formative (aula, laboratori e stage combinati), ma anche perché costituiscono una parte importante della spesa regionale cofinanziata dal FSE, riguardando circa il 38% delle risorse del Piano operativo regionale. A tali percorsi si rivolgono annualmente circa 3 mila studenti (6 mila nel biennio) che provengono in generale da un’esperienza di insuccesso nella scuola. Nello scorso anno formativo sono stati approvati 184 bienni, per una spesa di 45 milioni di euro.

Un’ulteriore azione di semplificazione riguarda il piano di politiche attive per attraversare la crisi: in considerazione dell’esperienza maturata in questi mesi, si è ritenuto più efficace finanziare attraverso voucher la domanda individuale di aggiornamento e specializzazione dei lavoratori che usufruiscono di ammortizzatori sociali in deroga.